Lunedì 10 Marzo 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Molestie nelle redazioni. Battute, avance e offese sul 38% delle giornaliste

Domani la presentazione del vademecum contro abusi e intimidazioni nei media. Oltre alla denuncia, le vittime possono rivolgersi alla consigliera di parità.

Domani la presentazione del vademecum contro abusi e intimidazioni nei media. Oltre alla denuncia, le vittime possono rivolgersi alla consigliera di parità.

Domani la presentazione del vademecum contro abusi e intimidazioni nei media. Oltre alla denuncia, le vittime possono rivolgersi alla consigliera di parità.

Un vademecum contro molestie e intimidazioni nel mondo del giornalismo. E un incontro per presentarlo domani, 11 marzo, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana in via delle Botteghe Oscure a Roma, in cui parleranno Elisabetta Cosci (Ordine Nazionale dei Giornalisti), Monica Pietrangeli (UsigRai) e Lucia Ierace (GiULiA), oltre alle giuriste Eva Balzarotti e Maria Pia Izzo, e Agnese Pini, direttrice di QN.

IL VADEMECUM

Il manuale si articola in cinque punti, spiegando cosa sono le molestie sessuali e psicologiche nel mondo del lavoro e quali enti rivolgersi se ci si si sente una vittima. Nel mondo dei media il fenomeno raggiunge proporzioni importanti: nel 2019 un’indagine sosteneva che l’85% delle giornaliste aveva subito molestie, nell’ultimo anno il 38%. Battute e commenti a sfondo sessuale, sguardi inopportuni, domande invadenti sulla vita privata o l’aspetto fisico che provocano disagio, infastidiscono, offendono: "Mentre facevo gavetta mi sono imbattuta in un direttore che mi palpeggiava regolarmente e non mi sono mai opposta per 3 anni per paura di rimanere senza lavoro", è una delle testimonianze.

I RACCONTI

E ancora: "Sono stata molestata spesso, in modo diretto e indiretto, sempre da capiservizio o gente più in su di grado. Hanno cominciato quando ero una collaboratrice e quindi fatichi a difenderti, ma sono sempre riuscita a evitare inviti, pranzi, cene, “cortesie” – “ti accompagno in auto“ – per non finire con le spalle al muro. Una volta sono stata “assalita”, il caposervizio di allora mi ha baciata e toccata all’improvviso, ho pianto per una settimana, dovevo ancora essere assunta e non sapevo a che santo rivolgermi. Una volta assunta, quel capo ha continuato ad “amarmi” ma senza più toccarmi, e sono sopravvissuta".

COSA FARE?

Oltre alla denuncia, i giornalisti possono rivolgersi alla consigliera di parità che, a titolo gratuito, interviene quale pubblico ufficiale. Le vittime hanno diritto al risarcimento del danno patrimoniale e morale. La vittima può rivolgersi anche a un rappresentante sindacale, ai CUG se dipendente pubblica, all’Ordine dei Giornalisti, a un legale. Alcuni accordi aziendali prevedono l’istituzione della consigliera di fiducia che può trattare la questione in via riservata. E c’è lo Sportello AntiMolestie Fnsi.

IL CODICE RAI

La Rai ha introdotto un codice antimolestie: qui la consigliera di fiducia è esterna all’azienda. L’Ordine invece accoglie le segnalazioni in forma protetta e anonima attraverso la sua piattaforma alla voce whistleblowing.

LA DOCUMENTAZIONE

In ultimo, si spiega come la tecnologia ha sì creato nuovi rischi (come le molestie digitali, la difficoltà di dimostrarle e i pericoli di sorveglianza abusiva), ma ha anche fornito strumenti per documentare le molestie. Usarli può essere utile a tutelarsi.