Ancona, 26 gennaio 2025 – L’incubo delle violenze sessuali di massa a Capodanno in piazza Duomo, riaffiora in un vagone affollato della metro a Milano. È una ragazza di 24 anni, marchigiana di Jesi, a denunciare prima con uno sfogo su Instagram e ieri mattina con una querela per violenza sessuale presentata al commissariato di piazza San Sepolcro, a Milano, di essere rimasta vittima di una molestia pesante.
Mercoledì scorso, a San Siro si gioca Milan-Girona di Champions League. Mancano due ore alla partita (inizio alle 21). Lara Rapelli, domiciliata a Milano dove lavora nel settore immobiliare (gestisce una sorta di agenzia web che si occupa della vendita di appartamenti) ha un appuntamento con alcuni amici in piazzale Lotto, davanti alla fermata della metro. “Mi sarei dovuta incontrare con quei ragazzi – racconta Lara –, ma c’era una confusione pazzesca. Così ho deciso di prendere la metro per andare verso San Siro”. Lara entra nel vagone: “Era sovraffollato – riferisce la ragazza –, stavamo stretti come le sardine. Mi sono ritrovata in mezzo a una calca incredibile, eravamo appiccicati, non potevo muovermi. Non si respirava”.
Succede l’incredibile in quel momento: “Mi sentivo pressare da dietro. Sentivo che mi toccavano dappertutto. Ho avuto l’istinto di difendermi, dando gomitate a destra e a sinistra. Attorno a me vedevo dei ragazzi con la sciarpa del Milan. Molti non erano italiani, si sentiva dalla parlata. Andavano tutti allo stadio”. Ma c’è qualcosa che Lara non può evitare. “Non mi sono accorta di niente. Quando sono scesa dalla metro sono stati due ragazzi spagnoli a dirmi che avevo qualcosa dietro ai pantaloni”.
Qualcuno aveva compiuto un atto sessuale a contatto proprio con lei. “Non riuscivo a crederci, mi veniva da piangere. Non potevo fare nulla, ormai era successo. Sul momento ho deciso di raccontare tutto via Instagram sul mio profilo”. Lara è una sorta di influencer. Utilizza quotidianamente Instagram per promozionare la sua attività, ma anche per motivi personali. “Non potete capire lo schifo che è successo – dice –. Là dentro eravamo tutti ammassati. Dietro di me c’erano un sacco di uomini, li mandavo via a gomitate, ma mi stavano addosso e mi spingevano in continuazione. A quel punto scendo dalla metro. Non mi ero accorta di niente: dei ragazzi spagnoli mi hanno detto che avevo qualcosa dietro. Non posso pensare allo schifo. Non mi spiego come sia possibile e ancora mi sento lo sporco addosso. Mi sono sentita di dirvi quello che mi è successo perché spero che non vi capiti mai una cosa del genere”.
La storia su Instagram ha catalizzato l’attenzione di centinaia di persone. Tanti messaggi di solidarietà, ma anche di scetticismo nei suoi confronti. Ai quali Lara ieri mattina ha risposto con una denuncia. “Io ho un carattere molto forte. La polizia ha sequestrato i pantaloni che indossavo quella sera. Spero li prendano, anche grazie alle telecamere, ma non sarà facile. Mi dispiace più di tutto per mia sorella. Quando le ho raccontato cosa mi è successo, si è messa a piangere. E da quel giorno non vuole smettere”.