Al liceo Tito Livio di Padova, dove Giulia aveva studiato, alcuni studenti e professori hanno ignorato l’indicazione del preside e hanno trasformato il minuto di silenzio in un minuto di rumore. Il preside, Luca Piccolo, ha suscitato qualche polemica per la circolare in cui aveva invitato i ragazzi "a interiorizzare questo evento e a seguire la strada del silenzio, un silenzio rispettoso di Giulia, della sua famiglia, di quanti hanno sofferto la tragedia". Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha commentato: "Rispetto le scelte delle scuole". Quella del minuto di rumore per Giulia e contro i femminicidi è un’iniziativa che è stata condivisa da numerose scuole e università, da nord a sud. Il paese di Vignovo, in provincia di Venezia, dove Giulia era nata, ha intitolato un nuovo spazio verde in centro alla ’Dottoressa in Ingegneria Biomedica Giulia Cecchettin’. "Vi invito a vivere sempre e nell’amore, Giulia su questo mi ha insegnato tantissimo": questo il messaggio che Gino Cecchettin, il papa’ di Giulia, ha portato all’università di Padova. Ieri Elena Cecchettin ha ricordato la sorella con un post su Instagram con l’ultimo messaggio WhatsApp che aveva ricevuto da lei: "Tranqui, sono sempre qui con te" con due cuoricini rosa, e una foto che le ritrae insieme da bambine (sopra). Nella storia successiva, Elena Cecchettin ha ripostato la scritta "Se domani tocca a me voglio essere l’ultima", commentando: "Ma Giulia Cecchettin non è stata l’ultima".
CronacaMinuto di rumore vietato nell’ex liceo di Giulia. Studenti contro il preside: lo faremo lo stesso