Roma, 28 gennaio 2024 - Diretto: “Veramente siamo in guerra ma l’Italia non lo vuole capire. Parlo ad esempio di guerra energetica, perché paghiamo il gas 10 volte tanto”. Francesco d’Arrigo, direttore dell’Istituto italiano di studi strategici Niccolò Machiavelli, ha appena ragionato e scritto proprio sulla domanda che tutti, sotto sotto, si fanno: ma se si mette davvero male, siamo pronti? Abbiamo interpellato l’analista al telefono, un breve colloquio per dare una cornice e il nome giusto a quel che sta accadendo.
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Direttore, qual è la risposta?
“La risposta è sì. Intanto perché se subiamo un attacco se la devono vedere con la Nato che in questi anni di guerra in Ucraina ha rafforzato tutti i suoi confini con la Russia. Non solo, Finlandia e Svezia sono così impaurite che hanno chiesto e ottenuto di entrare nell’Alleanza Atlantica”.
Qual è la minaccia vera oggi?
“Oggi la minaccia vera è rappresentata dal terrorismo psicologico di Putin al quale tutti i giorni, anche inconsapevolmente, facciamo da megafono. Ma la minaccia vera è data anche dai sommergibili nucleari, dalla guerra ibrida, economica, informativa e terroristica”.
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Veramente riecheggia ancora il discorso del generale Sanders, capo delle Forze armate in Gb, ai civili: potreste essere chiamati a combattere la Russia.
“Se andiamo a vedere le sue esatte parole in inglese, il generale ha detto in sostanza che gli inglesi devono essere pronti a difendersi. Per forza. La Gran Bretagna è l’unico paese europeo che sta fornendo davvero armi all’Ucraina. E Putin ha il dente avvelenato. Anche perché il Regno Unito ha la flotta navale più potente del Mare del Nord, armi nucleari in grado di colpire Mosca e sommergibili nucleari”.
In sintesi?
“Non credo assolutamente che la Russia attaccherebbe mai un membro della Nato, come l’Italia. Ma aggiungo subito dopo: i cittadini pensano di essere in pace ’solo’ perché non arrivano i missili a casa. Sbagliato. Perché arrivano altri siluri, a cominciare dalla guerra psicologica. E non rendersi conto di questo è gravissimo. Perché sei già vinto senza che sia stato sparato un colpo”.