Offendere l’onore e il prestigio del capo dello Stato è reato. Lo dicono la Costituzione, le leggi dello Stato italiano e, si presuppone, il buon senso. Ma per alcuni frequentatori dei social, e ‘odiatori seriali’, evidentemente non è così. Il problema, come dice il proverbio, è che "chi la fa, l’aspetti". Ecco perché sono partite ieri mattina, due distinte perquisizioni dei carabinieri del Ros – coordinati dal procuratore capo di Roma Michele Prestipino con i pm Eugenio Albamonte e Gianfederica Dito – nei confronti di 11 indagati per i reati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e istigazione a delinquere. Dagli accertamenti è emerso che tre gravitano in ambienti di estrema destra e uno – Marco Gervasoni – è un docente universitario di 53 anni, nato a Roma e in servizio all’Università del Molise. Gervasoni risulta in collegamento con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita tramite la piattaforma social VKontakte (simile a Facebook, ma tutta made in Russia putiniana).
I post e i contenuti multimediali offensivi nei confronti del capo dello Stato risalgono al periodo compreso tra aprile 2020 e febbraio 2021 e sono stati individuati grazie all’impiego del Reparto indagini telematiche, unità specializzata del Ros, che ha ricostruito la rete relazionale e le abitudini social delle persone coinvolte. Si tratta di soggetti di età compresa tra i 44 e i 65 anni, tra cui figurano impiegati e professionisti, compresi ben due giornalisti. Le investigazioni più recenti hanno consentito di rilevare la diffusione nel web di plurime condotte offensive nei confronti del capo dello Stato che, per il Ros, appaiono frutto di "una elaborata strategia di aggressione alle più alte Istituzioni del Paese".
Il più famoso di tutti resta, però, resta Gervasoni. Storico e saggista, già direttore scientifico della Fondazione Craxi, Gervasoni insegna Storia contemporanea all’università del Molise. Nei mesi scorsi era già finito al centro delle critiche per un tweet sulla vicepresidente della regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, esponente della sinistra a sinistra del Pd, che gli costò anche un rinvio alla Commissione etica da parte del Senato accademico dell’ateneo. "Ma che è, n’omo?", scriveva, commentando la copertina de L’Espresso dedicata alla Schlein. Gervasoni si era difeso dicendo che il suo era un "esperimento sociale" per contrastare la politica del ‘gender fluid’ (sic). In precedenza, nel settembre 2019, un altro tweet gli era costato l’interruzione del rapporto con la Luiss, dove insegnava Storia comparata dei sistemi politici: "Ha ragione la Meloni, la nave va affondata. Quindi, Sea Watch bum bum, a meno che non si trovi un mezzo meno rumoroso" disse.
Nei giorni scorsi è uscito anche un suo saggio sul nuovo numero di CulturaIdentità, mensile fondato e diretto da Edoardo Sylos Labini. Il suo profilo social mostra il ritratto di François-René de Chateaubriand, lo scrittore romantico francese. Chissà che ora l’università del Molise non ci pensi su e revochi la sua cattedra al ‘reazionario dell’Oltretomba’, come si definiva Chateaubriand.
Ettore Maria Colombo