Sabato 22 Febbraio 2025
ALESSANDRO D’AMATO
Cronaca

Milano-Cortina nel mirino. Sabotata la pista da bob: "Un atto vile e criminale"

Staccato un tubo di refrigerazione dell’impianto veneto per i Giochi 2026. Salvini condanna: "Gesto irresponsabile contro l’Italia, non ci faremo intimidire". Il governatore Zaia: tutelare i cantieri. Ma potrebbe essere stato un incidente.

Il tubo di refrigerazione staccato dalla pista di bob di Cortina d’Ampezzo

Il tubo di refrigerazione staccato dalla pista di bob di Cortina d’Ampezzo

Uno dei tubi di refrigerazione nel cantiere dello Sliding centre della pista da bob di Cortina portato in mezzo alla strada, per bloccare la circolazione e i lavori del cantiere a pochi giorni dal sopralluogo del Cio previsto per il 24 febbraio. Il comitato che si occupa delle infrastrutture dei Giochi invernali 2026 presenta denuncia, ma non è chiaro se si trattato effettivamente di sabotaggio o di incidente. E montano le inevitabili polemiche politiche, con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che se la prende con "chi vuole sabotare le Olimpiadi del 2026: non ci faremo intimidire. All’odio e al livore dei signori del no rispondiamo con l’Italia dei sì: avanti con le opere, senza sosta e senza paura!". Mentre Alleanza Verdi Sinistra parla di condanna dell’atto doloso ma ribadisce la sua "completa opposizione a una grande opera devastatrice".

IL SABOTAGGIO A denunciare il sabotaggio alla pista olimpica da bob, skeleton e slittino “Eugenio Monti“ è il commissario del governo Fabio Saldini: "Un atto irrispettoso che mette in difficoltà chi lavora giorno e notte", mentre una nota del Mit dice che "chi cerca di danneggiare le Olimpiadi fa un danno all’Italia davanti a tutto il mondo. Come per i delinquenti che assaltano il cantiere dell’Alta Velocità Torino-Lione, anche a Cortina sappiano che non la avranno vinta. Lo Stato non si fa impaurire". Salvini parla di "gesto vile e irresponsabile" che "colpisce non solo l’impegno di tanti lavoratori ma anche il Paese davanti a tutto il mondo". Il sindaco di Cortina Gianluca Lorenzi, già minacciato per l’opera, fa sapere che "il tubo era accatastato e non ancora messo in opera" e parla di terrorismo: "Ci vogliono far tardare i lavori ma non possono riuscirci, spero che trovino i colpevoli il prima possibile e che vengano puniti come meritano".

LE POLEMICHE Poi tocca al ministro dello Sport Andrea Abodi: "Qualcuno pensava di determinare un danno all’Italia, ma la Società Infrastrutture Milano Cortina – sotto il coordinamento del Mit – e le ditte stanno già riparando il danno procurato. Grazie alle donne e agli uomini che giorno e notte si prodigano per rispettare l’impegno assunto di realizzare nei tempi previsti una delle piste più moderne e sostenibili al mondo. A loro va tutta la nostra riconoscenza". Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che i cantieri olimpici siano adeguatamente tutelati: "Confido nel lavoro delle forze dell’ordine, che ringrazio sin d’ora, affinché si faccia piena chiarezza su questo episodio".

IL NO ALL’OPERA La capogruppo alla Camera di Avs Luana Zanella invece dice che "parlare di sabotaggio sembra un po’ forzare i fatti", ma ribadisce che le critiche all’opera restano "intatte nelle loro ragioni e chi provasse ad arruolarci per questo in un fronte del male contro quello buono sbaglia di grosso i propri calcoli", mentre il senatore bellunese di FdI Luca De Carlo sostiene che "la violenza dei “no-tutto” non vincerà: le Olimpiadi di Milano-Cortina sono lontane ormai meno di un anno e saranno l’occasione per mostrare ancora una volta al mondo territori, bellezze e capacità dell’Italia". Intanto la pre-omologazione della pista è fissata per marzo, dopo il collaudo ufficiale. I lavori procedono, ma al netto dei sabotaggi, il tempo stringe.