
Carmine Gallo, 66 anni
Milano, 9 marzo 2025 – Aveva compiuto 66 anni lo scorso 18 novembre. Tre settimane prima, era finito ai domiciliari nell'inchiesta della Procura sui presunti dossieraggi illegali che vedono al centro l'agenzia di investigazioni Equalize di cui era amministratore delegato. Era quella la seconda vita di Carmine Gallo, morto nella mattinata di domenica 9 marzo nella sua abitazione di Garbagnate Milanese, dove si trovava recluso dal 25 ottobre 2024: stando ai primi accertamenti, l'ex poliziotto è stato stroncato da un malore, anche se il pm di turno ha comunque disposto l'autopsia per chiarire con esattezza le cause del decesso.
Chi era
Due vite, dicevamo. La prima, lunghissima, nella polizia. La seconda, iniziata nel 2018, da ad di una società specializzata in analisi antifrode per imprese e investigazioni private con sede in via Pattari, tra piazza Fontana e corso Vittorio Emanuele. Entrato in polizia nel 1978, dopo una prima esperienza all'Antiterrorismo della Digos di Milano, Gallo ha iniziato a specializzarsi nel contrasto alla 'ndrangheta, prima a Locri nel Gruppo operativo antisequestri e poi all'ombra della Madonnina alla Polizia criminale Lombardia e alla Dia. È la stagione dei rapimenti, che il poliziotto di origini napoletane vive in prima linea: da quello di Cesare Casella, sequestrato a Pavia il 18 gennaio 1988 e rilasciato il 30 gennaio 1990 dopo due anni di prigionia in Aspromonte, a quello dell'imprenditrice Alessandra Sgarella, sparita l'11 dicembre 1997 in viale Caprilli, portata prima a Buccinasco e poi in Calabria e infine liberata il 4 settembre 1998 dopo 266 giorni in mano ai sequestratori.
La 'ndrangheta e il delitto Gucci
Nel frattempo, racconta il curriculum del superpoliziotto, Gallo è passato alla Squadra mobile di Milano come vice dirigente della sezione Criminalità organizzata: lavora fianco a fianco con i pm di punta della Procura e partecipa da protagonista alle inchieste che svelano il radicamento della 'ndrangheta al Nord, verbalizzando anche le confessioni del collaboratore di giustizia Saverio Morabito. Il 30 gennaio 1997, tocca ancora all'allora ispettore capo suonare al campanello dell'appartamento di Patrizia Reggiani per notificarle l'ordinanza che la accusa di essere stata la mandante dell'omicidio del marito Maurizio Gucci. Lei, racconterà anni dopo Gallo, vuole uscire di casa con una pelliccia, ma lui le presta il suo cappotto per coprirsi.
La nuova vita
Nel 2013, Gallo saluta via Fatebenefratelli e si trasferisce a Rho per guidare il commissariato e vivere i sei mesi dell'Esposizione universale da un punto di osservazione privilegiato. Resterà lì fino al 2018, quando lascia la polizia dopo quarant'anni di servizio e assume l'incarico di ad di Equalize srl, con uffici nella centralissima via Pattari. Ed è proprio come manager di quell'azienda che era stato arrestato a ottobre, a valle dell'indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo di Varese coordinati dal pm Francesco De Tommasi. Il 19 marzo era atteso al Tribunale del Riesame per il ricorso della Procura. È morto dieci giorni prima.