Strutture al collasso e una situazione considerata, ormai, ingestibile. "Se il governo non proclamerà lo stato di emergenza per Lampedusa, lo farò io. L’hotspot non è più in grado di accogliere migranti, la responsabilità di quest’emergenza non può ricadere sul sindaco, sull’amministrazione comunale e sui lampedusani". Questo l’ultimatum lanciato da Salvatore Martello, primo cittadino di quell’ultimo orlo meridionale di terra italiana, da anni primo approdo per i migranti africani. Un grido d’aiuto arrivato ieri, in un torrido sabato di fine luglio che ha visto, in poche ore, centinaia di arrivi sull’isola. Gli ennesimi.
Sbarchi che però non si limitano a Lampedusa. Sempre ieri a Pozzallo (Ragusa), nel pomeriggio, sono arrivati 108 migranti, soccorsi dal mercantile ‘Cosmo’ nel Canale di Sicilia. "I numeri non mentono: 11.334 sbarchi dall’inizio dell’anno a oggi contro i 3.508 dello stesso periodo del 2019" ha commentato Matteo Salvini definendo quelle di Martello "lacrime di coccodrillo". Parole rimandate al mittente: "Salvini continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro non c’erano più sbarchi: nulla di più falso". E poi ci sono la Calabria (129 migranti arrivati a Crotone solo ieri) e la Sardegna (da inizio anno sono circa 500). A conferma che, nella geografia delle rotte, è tutto il Sud Italia a essere interessato.
A incidere sulle partenze, oltre all’instabilità politica in Libia, anche il cambio di passo da parte dell’Ue. Un cambio di passo che non si vede, dopo lo stop all’operazione Sophia a fine marzo, la missione che doveva individuare, fermare e mettere fuori uso le barche degli scafisti. Anche la scarsità di riferimenti nell’accordo per il Recovery Fund al tema dell’immigrazione non fa pensare a una svolta. Inoltre, più di un terzo degli sbarcati di recente è costituito da tunisini, provenienti da un territorio non in guerra.
Nell’hotspot di Lampedusa ormai la capienza è ridotta a 95 persone. Ieri, di migranti sull’isola ce n’erano 1.027. "Se non riceverò rassicurazioni da parte del governo sarò pronto a bloccare gli ingressi all’interno dell’hotspot" ha tuonato Martello. Ad arginare sul momento l’emergenza ci ha pensato la prefettura di Agrigento varando un piano volto a trasferire, fra ieri sera e oggi, 450 migranti da Lampedusa. Un pattugliatore della Guardia di Finanza è stato inviato sull’isola per prendere a bordo 170 ospiti del centro, 80 sono stati imbarcati in serata con il traghetto per Porto Empedocle, e altri 200 partiranno oggi. Destinazione il Cara di Bari.
Un quadro complicato dal Covid, con 25 persone risultate positive ai test sierologici e sottoposte a successivi controlli. "La nostra richiesta al Governo sullo stato d’emergenza è nota, ma da Roma non abbiamo ricevuto risposta. Bisogna intervenire con un ponte aereo dedicato per evitare di peggiorare una situazione già complessa", ha affermato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza.