Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Sea Watch 3, presidio a Siracusa. La comunità Giovanni XXIII pronta ad accogliere i minori

In centinaia manifestano alla baia di Santa Panagia, anche bambini: "Fateli scendere". Grillo: "Il governo impedisce lo spaccio di false speranze". Berlusconi: "Si fa credere che i migranti siano il primo problema". Salvini: "Non cambio idea"

Manifestazione pro Sea Watch sulla spiaggia di Siracusa (LaPresse)

Manifestazione pro Sea Watch sulla spiaggia di Siracusa (LaPresse)

Roma, 26 gennaio 2019 - In centinaia manifestano alla baia di Santa Panagia, a Siracusa, per chiedere lo sbarco dei 47 migranti a bordo della Sea Watch 3. Il loro slogan è: "Facciamoli scendere". Ci sono anche famiglie con bambini, alcuni dei quali tengono in mano aquiloni e palloncini colorati, mentre un gruppo di studenti della scuola di teatro della Fondazione Inda ha inscenato uno spettacolo sul tratto di costa che è proprio davanti alla Sea watch. Minori come i 13 sulla nave della Ong tedesca, otto dei quali non accompagnati. "Sono in contatto con le persone a bordo - dice Alessandra Sciurba, dell'associazione Mediterranea saving humans - e sperano di poter sbarcare. Sono stanchi dopo mesi di detenzione e violenze, la loro paura è di tornare in Libia. Che devono sbarcare è fuori discussione, dipende ormai dalla propaganda politica. Ci sono 13 minori, 8 non accompagnati, il più piccolo ha 13 anni, gli altri poco più grandi. Sono sottoposti, grandi e piccoli, ad uno stress psicologico notevole". 

E la Comunità Papa Giovanni XXIII si è detta pronta a ospitare i minori presenti a bordo della nave, ormeggiata al largo del porto di Siracusa. "Abbiamo comunicato alle autorità la nostra disponibilità - ha spiegato all'Agi il presidente della Comunità Paolo Ramonda - e aspettiamo una risposta. Vogliamo aprire un varco di dialogo, la Cei sta facendo una mediazione per trovare una soluzione per queste persone, che vanno aiutate".

"Siamo pronti anche ad ospitare i genitori di quelli accompagnati se necessario", ha precisato Ramonda. Se la mediazione andrà in porto, i migranti saranno ospitati presso la casa 'Annunziata' di Reggio Calabria. "Vogliamo lavorare per il bene comune - ha spiegato ancora la Comunità, che già si fece carico tra gli altri di alcuni dei migranti della Diciotti - è assurdo uno scontro sociale su queste persone, che vanno accolte e integrate. La nostra disponibilità è per un atto di giustizia, in piena sintonia con la Cei". L'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è un'associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio. Fondata nel 1968 da don Oreste Benzi è impegnata da allora per contrastare l'emarginazione e la povertà. 

"Pur condividendo che la risposta a un fenomeno così globale come quello migratorio chiama in causa tutti i Paesi europei, il dramma che si consuma davanti alle nostre coste non può lasciarci in silenzio", ha spiegato monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei.

LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO - Sui migranti sono tante le voci che continuano a farsi sentire. A cominciare da Papa Francesco. I migranti sono "i cristi" di oggi ed è "assurdo" considerarli come il male sociale, ha detto il Pontefice durante la sua visita a Panama. Il Papa ha aggiunto che la Chiesa sostiene una cultura "che accoglie, protegge, promuove ed integra. Non che non stigmatizza, e tantomeno indugia, in una assurda e irresponsabili condanna di ogni ogni migrante come una minaccia per la società". Il Papa ha puntato il dito contro "una società opulenta" che invece di offrire solidarietà, rigetta chi vive nella miseria e nel dolore, "indicandoli e trattandoli come responsabili di tutti i mali della società". 

IL PG DI ROMA - "Legalità non è però solo repressione. Occorre avere piena consapevolezza, ad esempio, della complessità della questione migratoria, che tanto impatto ha sia sulla percezione della sicurezza che sulle attuali politiche securitarie", ha affermato il procuratore generale di Roma Giovanni Salvi nella relazione all'inaugurazione dell'anno giudiziario della corte d'appello di Roma. Salvi, per anni procuratore capo a Catania, ha avuto una esperienza diretta della 'questione migratoria'. 

BEPPE GRILLO - E in un'intervista ad America Oggi Beppe Grillo difende il governo: "Senza restare insensibili al dolore umano, la questione dell'immigrazione è epocale... causata, innescata e diretta dalle menti più ciniche che si possano immaginare. Sia noi che la Lega intendiamo impedire questo mercimonio della sofferenza". Per il cofondatore del Movimento 5 stelle "puoi fare come Minniti, che ha bloccato il varco senza dirlo esplicitamente, per poi declamare i diritti umani come un bimbo che recita la poesia di Natale. Oppure puoi fare come questo governo: impedire lo spaccio di false speranze e intanto ridiscutere tutta la questione a livello europeo".

BERLUSCONI - Per Berlusconi "si continua a far credere che l'immigrazione sia il primo problema del Paese". "Io non vedo francamente - ha aggiunto il leader di Forza Italia - che cosa possa svilupparsi con la discesa di 47 altri migranti che sono in una situazione precaria su una nave con un tempo non buono di fronte alla presenza di oltre 600mila clandestini che sono ancora in Italia e che si dovevano inviare al loro Paese".

SALVINI NON ARRETRA - Ma Salvini continua a tenere la sua posizione: "Possono indagarmi e minacciarmi, ma io non cambio idea. In Italia si entra rispettando leggi e regole, per gli scafisti e i loro complici i porti italiani sono e resteranno chiusi. Nave olandese di Ong tedesca? Amsterdam o Berlino vi aspettano". 

"Se il governo olandese non è in grado di controllare le navi che portano la bandiera del suo Paese è un fatto molto grave: gliela ritiri subito, la bandiera". Ad affermarlo è ancora una volta il ministro Salvini, che così si esprime dopo il rifiuto del governo olandese di accogliere i migranti a bordo della Sea Watch.

IL MINISTRO OLANDESE - Non è dello stesso avviso il ministro dell'Immigrazione olandese, Mark Harbers, che al 'Corriere della Sera' ha detto: "I Paesi Bassi sono a favore di una soluzione strutturale tramite la quale, immediatamente in seguito allo sbarco, venga fatta distinzione tra coloro che hanno diritto alla protezione internazionale e coloro che non hanno questo diritto. Coloro i quali non dovessero avere diritto alla protezione internazionale, dovranno essere rifiutati e rispediti indietro immediatamente dopo l'arrivo alla frontiera esterna europea". "I Paesi Bassi, in quanto stato di bandiera - ha chiarito - non sono neppure obbligati" a partecipare alla ricerca di una soluzione, perché la Ong tedesca che gestisce l'attività di salvataggio della Sea Watch 3 nel Mediterraneo centrale "si è mossa nuovamente di sua iniziativa. E' compito del capitano della Sea Watch 3 trovare un porto sicuro nelle vicinanze per sbarcare i 47 migranti da lui presi a bordo".

BONAFEDE - Sul caso, da Firenze, interviene anche il Guardasigilli. "Il ministro Salvini prende le sue decisioni, così come il ministro Toninelli anche - risponde ai giornalisti Alfonso Bonafede -. Non ci sono dubbi che tutti i diritti fondamentali di tutti i cittadini, non solo italiani, debbano essere rispettati, dico solo però che un'operazione di onestà intellettuale deve far dire che le politiche degli anni precedenti sono state totalmente occasionali ed emergenziali e avevano portato ad avere continui morti in mare mentre il fenomeno dell'immigrazione continuava a crescere nella totale indifferenza delle sedi internazionali - aggiunge -. Vedo solo l'Italia essere leader nella ricerca di soluzioni strutturali e condivise con tutta Europa".