Lampedusa, 17 maggio 2019 - “Siamo a 15 miglia da Lampedusa, a bordo abbiamo 65 persone, alcune disidratate, e alcuni bambini piccoli. Le condizioni meteo sono cattive”. È quanto ha riferito all'Ansa il comandante della Sea Watch 3. La nave ora si trova fuori dalle acque territoriali italiane. Fonti del Viminale hanno fato sapere che "la nave sta rispettando la diffida della Guardia di Finanza e ha ricevuto indicazioni di fare rotta verso la Tunisia". Ma l'ong fa sapere nel tardo pomeriggio: "Le autorità italiane ci hanno dato la disponibilità a fare sbarcare le famiglie presenti a bordo: bambini, madri, padri e una donna ferita". In toatale 18 persone. Intanto riparte anche lo scontro politico. Da una parte Salvini che ribadisce che i porti restano chiusi per quelli che ha definito "scafisti" e che "non c'è presidente del Consiglio che tenga" a fargli cambiare idea. Dall'altra i 5 Stelle: " L'attacco di Salvini a Conte" dicono "è un modo maldestro di coprire le proprie debolezze". Nel mezzo il premier Conte che afferma: "Non abbiamo mai consentito che morisse nessuno".
🔵 La situazione medica a bordo genera forte preoccupazione. Molti soffrono il mal di mare e sono a rischio disidratazione. La donna ustionata ha bisogno di trattamenti. I bambini sono traumatizzati dalla permanenza nelle prigioni libiche e rischiano ulteriori danni psicologici. pic.twitter.com/OuM2JNABed
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 17 maggio 2019
Salvini sulla Sea Watch: "Scafisti"
"Una nave di una ong straniera sfida la guardia di finanza! Erano prima in acque libiche e poi in acque maltesi, ma mettendo a rischio la vita degli immigrati a bordo vogliono a tutti i costi arrivare in Italia. Questi non sono soccorritori ma scafisti, e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono chiusi". Ha scritto su Twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
🔴NAVE ONG STRANIERA SFIDA LA GUARDIA DI FINANZA! Erano prima in acque libiche e poi in acque maltesi, ma mettendo a rischio la vita degli immigrati a bordo vogliono a tutti i costi arrivare in Italia. Questi non sono soccorritori ma SCAFISTI, e come tali verranno trattati.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 17 maggio 2019
E poi Salvini è tornato sull'argomento anche su Facebook: "La Sea Watch chiede un porto? La mia risposta è no, no, no e no. E non c'è presidente del Consiglio che tenga, non c'è ministro dei 5 stelle che tenga. In Italia i trafficanti di esseri umani non arrivano. E se questo mi costa un processo, processatemi". Ha detto il vicepremier leghista. "Nessun ministro e neanche il presidente del Consiglio - ha proseguito Salvini - pensi di ordinare a me di far entrare le navi illegalmente con i migranti in Italia. Se qualcuno pensa di riaprire i porti ha trovato il ministro sbagliato e il partito politico sbagliato. Faccio finta di non sentire e guardo avanti".
M5S contro il leader della Lega
"L'attacco di Salvini al presidente Conte sul tema dei migranti è l'ennesimo maldestro tentativo di provare a spostare l'attenzione mediatica dalle continue notizie di rappresentanti della Lega coinvolti in casi di corruzione. Un chiaro segno di difficoltà e di debolezza. Del resto le sue ultime dichiarazioni denotano una imbarazzante schizofrenia politica: nel caso della nave Diciotti per Salvini andava benissimo la gestione collegiale da parte del Governo, ora sostiene che nessuno deve dargli ordini". Affermano fonti di governo M5S. A cui fa eco una nota del vicepremier Luigi Di Maio. "Dalle continue dichiarazioni che escono è evidente che c'è chi vuole alzare il livello dello scontro. Non c'è molto da aggiungere rispetto agli attacchi inviati al presidente del Consiglio, che ha tutto il sostegno mio e del governo. Dico solo che per la legge dei grandi numeri, se tutti pensano una cosa e c'è un singolo contrario, forse ha torto il singolo. Di uomini soli al comando ne abbiamo già avuti e in Italia non ne sentiamo certo la mancanza".
Le parole di Conte sui migranti
"Il mio governo sul fronte delle migrazioni ha una politica molto articolata, non è solo un problema di porto o non porto". Ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine della visita alla Cittadella della Pace di Rondine, in provincia di Arezzo. "Recentemente - ha ricordato il premier - le situazioni di emergenza le abbiamo risolte egregiamente; seguiremo anche quest'ultima", ha aggiunto riferendosi alla Sea Watch 3. "Sia ben chiaro a tutti. Vogliamo contrastare le criminalità organizzate dietro i traffici e riteniamo di poterlo fare rispettando i diritti fondamentali delle persone. Non abbiamo mai consentito che morisse nessuno".
I soccorsi della Sea Watch 3
A bordo dell'imbarcazione sono presenti due neonati di meno di sei mesi, un disabile e alcuni migranti con ustioni gravi. “I 65 naufraghi - raccolti il giorno prima a 30 miglia dalle coste libiche, ndr - hanno bisogno di un porto sicuro ora”, l'appello della ong tedesca. Né l'Olanda, Stato di bandiera della nave, né l'Italia, né Malta “ci hanno fornito supporto o indicazioni. Ancora una volta, siamo soli”. All'alba di ieri la Sea Watch 3 è stata avvicinata da una motovedetta del Paese nordafricano che ha intimato al comandante di allontanarsi dall'area. La nave umanitaria, sostiene il portavoce della Marina libica, Ayob Amr Ghasem, non ha avvertito le forze di Tripoli del salvataggio che stava compiendo e quindi “è responsabile della sorte dei migranti”.
🔴 All’alba una motovedetta libica ci ha avvicinato intimandoci di lasciare l’area. Nelle ore precedenti #SeaWatch ha ricevuto risposte da Olanda, Malta e Italia: nessuna di queste autorità ha fornito supporto nè indicazioni per un #portosicuro. Ancora una volta, siamo soli. pic.twitter.com/p5YCRIyaly
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 16 maggio 2019