Roma, 17 settembre 2019 - La Guardia costiera italiana ha soccorso nella notte, su richiesta delle autorità maltesi, un barchino con 90 migranti in difficoltà nelle acque di competenza del governo maltese. Ma, successivamente, quando la Guardia costiera ha chiesto a La Valletta di inviare un pattugliatore per il trasbordo delle persone recuperate Malta ha risposto negativamente. Le unità della Guardia Costiera italiana con a bordo i migranti salvati hanno fatto rotta verso le acque territoriali maltesi in attesa di ricevere istruzioni da parte dell'autorità SAR maltese per definire il luogo di sbarco. "Nonostante l'iniziale cooperazione in acque Sar, Italia e Malta ora tengono in un limbo le 90 persone salvate, non riuscendo ad accordarsi su un porto sicuro", ha commentato così la Alarm Phone su Twitter. "Devono finire questi giochi politici, che conosciamo così bene, persino da prima dell'era Salvini. Serve far sbarcare queste persone in Europa, ora!", continua il tweet con l'hashtag #portiaperti.
Nel tardo pomeriggio la situazione si sarebbe sbloccata: un pattugliatore maltese - a quanto si apprende - si è avvicinato alle due motovedette della Guardia costiera italiana, situate poco fuori dalle acque maltesi, ed ha comunicato l'intenzione di prendere a bordo le persone salvate, ponendo così fine allo stallo.
Ocean Viking
Intanto la Ocean Viking, nave di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere, ha soccorso altri 48 migranti su una barca in difficoltà a 53 miglia dalle coste libiche. A bordo ci sono donne, bambini molto piccoli e un neonato, informa la stessa Msf su Twitter. In una seconda operazione di soccorso conclusasi nel pomeriggio la nave ha prelevato 61 migranti su un gommone in avaria. Molti sono stati curati per aver inalato esalazioni di carburante. A bordo della Ocean Viking - contando anche le persone recuperate in mattinata - ci sono ora 109 migranti soccorsi.
Sbarchi a Lampedusa
E resta critica la situazione nell'hotspot di Lampedusa, nonostante 80 persone siano state trasferite oggi a Porto Empedocle (Agrigento). Nella notte, sull'isola, ci sono stati due sbarchi autonomi di tunisini per un totale di 56 persone. Al momento nella struttura sono ospitati in 160 a fronte di una capienza di 95 posti. Oggi si è registrato un nuovo sbarco autonomo di un gruppo di migranti sulla spiaggia di San Leone (Agrigento) dove una ventina di persone sono arrivate su un barchino e hanno fatto perdere le loro tracce nel boschetto. A denunciarlo è l'associazione Mareamico. "Incredibile ma vero - dice Claudio Lombardo di Mareamico - ore 18 spiaggia di San Leone, una ventina di migranti arrivano tra i bagnanti e si disperdono nel boschetto. Non erano mai arrivati a tanto"
Un altro naufragio
Ma, oltre ai salvataggi, arriva anche la notizia di un nuovo naufragio. Secondo quanto riferisce Alarm Phone, citando fonti tunisine, un'imbarcazione è naufragata nella notte. Sono due i corpi recuperati, nove i migranti soccorsi dalla Guardia costiera al largo delle coste tunisine di El Aouabed, nel governatorato di Sfax. Lo ha reso noto una fonte della sicurezza all'agenzia di stampa Tap precisando che altre tre persone risultano disperse. Secondo la stessa fonte almeno 14 tunisini originari di Sfax e Kebili si trovavano a bordo del peschereccio che ha colpito una boa galleggiante; a 6 miglia da Ellouza. Tre presunti organizzatori della traversata, tutti di Sfax, sono stati arrestati.