Roma, 28 febbraio 2023 - Tutte le navi in attività Sar – ricerca e salvataggio – quelle delle Ong come quelle di Frontex, sono un "attrattore" per gli scafisti, che quando sanno della loro presenza non lontano dalle coste libiche fanno partire le barche cariche di disperati. Così la relazione annuale dei servizi di sicurezza al Parlamento, presentata ieri alla presenza del sottosegretario Alfredo Mantovano, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica; del direttore del Dis, Elisabetta Belloni; dei direttori di Aise ed Aisi, Giovanni Caravelli e Mario Parente e del presidente del Copasir, Lorenzo Guerini.
Uno dei focus del rapporto è ovviamente la guerra in Ucraina e le sue conseguenze per la sicurezza non meno che economiche "perché con la guerra in Ucraina – ha detto l’ambasciatore Belloni – è in discussione l’ordine mondiale, con ricadute geopolitiche e geoeconomiche hanno inciso sulla nostra sicurezza nazionale". Oltre al terrorismo e alle varie aree di instabilità mondiale, specialmente quelle di nostro maggiore interesse (Nordafrica, Mediterraneo, Balcani), un focus del rapporto è su un altro tema caldo, i migranti irregolari. E qui in un passaggio si torna a parlare del fattore attrazione.
"Le attività Sar – osservano i servizi – vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa. In tale contesto, la presenza di navigli Sar, infatti, rappresenta un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, aumentando i profitti illeciti".
La posizione del governo Meloni è ben più specifica: a fare da attrattore sono le navi delle ong, la cui attività non a caso si è voluto limitare. "È un fatto oggettivo che non comporta considerazioni etiche sulle ong – ha commentato il sottosegretario con delega ai servizi Alfredo Mantovano – il fatto che se piazzo navi al limite delle acque territoriali aumento la probabilità che barchini di fortuna partano dalla terraferma nella certezza di incontrare queste navi. Lla presenza delle navi ong aumenta la probabilità di incidenti, rovesciamenti e morti in mare".
Parlando di migranti, i servizi si sono soffermati "sull’analisi delle principali rotte e direttrici dell’immigrazione irregolare, sull’attivismo di trafficanti e facilitatori" e "analoga attenzione è stata rivolta a eventuali infiltrazioni di estremisti nei flussi migratori, sebbene non siano emersi indicatori di un utilizzo strutturato dei canali dell’immigrazione irregolare per finalità di terrorismo".
Anche ieri è proseguita la polemica innescata dalle dichiarazioni del minstero dell’Interno. "Le mie affermazioni – ha detto Piantedosi a “Cinque minuti“ di Bruno Vespa – sono state decontestualizzate e ritagliate, ma volevano esemplificare una nostra filosofia: ‘Fermatevi, veniamo a prendervi noi’". Le opposizioni chiedono le scuse per le parole, bollate come "disumane", pronunciate del titolare del Viminale, che ieri ha ribadito che la colpa, dopotutto, è di chi era sull’imbarcazione naufragata, "che non ha segnalato il distress e quindi poi si è arenata in una secca: non ha chiesto aiuto": L’opposizione sollecita un’informativa assieme al ministro delle Infrastrutture Salvini sulla macchina dei soccorsi. Un’esigenza che si fa largo anche nella maggioranza. Anche da Fratelli d’Italia si alza la richiesta di chiarimenti: "Se ci sono state lacune, lo dobbiamo sapere".
Sul tema immigrazione ieri ha suscitato sorpresa l’annuncio del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che avrebbe detto "lavoreremo per fare entrare legalmente quasi 500 mila immigrati legali". Dopo un giro di telefonate tra ministri, Lollobrigida ha detto di esser stato travisato: "In realtà non ho mai parlato di alcun piano, perché non esiste alcun piano in merito. La cifra da me indicata e riportata dai media si riferisce al numero di richieste di ingressi sul nostro territorio nel settore della produzione". Mezzo milione sono le richieste degli imprenditori.