Roma, 16 marzo 2023 - Si è tenuto a palazzo Chigi - riferisce una nota - l'incontro del presidente del Consiglio Giorgia Meloni con alcuni parenti delle vittime e superstiti del naufragio di Cutro, accompagnati da mediatori che hanno consentito la traduzione da e verso le lingue madri. Per il governo erano presenti il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Meloni - viene riferito - ha assicurato l'impegno diplomatico dell'Italia in sede Ue per dare seguito alle richieste di accoglienza e di ricongiungimento in altri Paesi europei, in particolare in Germania; per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria.
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Il presidente del Consiglio ha anche garantito che proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale.
Nell'incontro 'blindato' Meloni si è commossa quando, più volte, i parenti di chi ha perso la vita in questa tragedia si sono appellati al suo ruolo di madre, e lei ha confermato che sì, ha una figlia di 6 anni, e sul suo volto si è fatta largo la commozione. Poi qualcuno ha chiesto una mano concreta sui ricongiungimenti, per consentire a chi è sopravvissuto a quel dramma ma nella strage dei bambini ha perso le persone più care di raggiungere i parenti che vivono in Europa, e poter ricominciare a vivere. Meloni non ha assunto impegni, "non posso farlo a nome di altri Paesi", ma si è impegnata a veicolare la loro richiesta ai leader europei che incontrerà la settimana prossima a Bruxelles. E quando ha chiesto loro se siano consapevoli dei rischi legati alle traversate nel mar Mediterraneo, si è sentita rispondere dagli afghani presenti che loro sono stati abbandonati in un paese dove non si può vivere, dal quale è naturale desiderare fuggire.