Roma, 27 giugno 2018 - La nave Lifeline, con a bordo 233 migranti, scortata da una nave militare, è entrata nel porto de La Valletta, a Malta, e ha ultimato le manovre di attracco nel molo Senglea. La nave verrà trattenuta per avviare un'indagine perché non sono state rispettate le leggi italiane e perché è registrata in modo inadeguato in Olanda. "Il capitano ha violato le leggi internazionali", ha detto il premier maltese, Joseph Muscat, in una conferenza stampa.
I migranti a bordo della nave verranno ospitati da otto Paesi Ue: oltre alla stessa Malta, ci sono Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Lussemburgo, Belgio e Olanda. Non ci sarà invece, o almeno non è stata nominata dal premier maltese, la Germania. Il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer, parlando al Bundestag, ha detto che alla nave è stato consentito di entrare a Malta e che, oltre a questo, otto Stati Ue si sono resi disponibili ad accogliere i migranti, quindi "in ogni caso, per come stanno attualmente le cose, non è necessaria un'azione della Germania". Il leader della Csu ha aggiunto però che il governo terrà "molto sott'occhio" la situazione e anche in futuro continuerà ad agire sulla base dei principi di "umanità e ordine". Il ministro Seehofer è lo stesso che questa mattina era stato accusato dall'Ong di aver impedito al suo Paese di partecipare all'accordo e di accogliere una quota dei profughi della nave. Per il ministro dell'Interno Italiano Matteo Salvini, la decisione di Malta di trattenere la nave è "un successo del governo italiano".
🔴La nave fuorilegge #Lifeline arriverà a Malta e lì verrà bloccata per accertamenti. Altro successo del governo italiano: dopo anni di parole, in un mese arrivano i fatti!
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 27 giugno 2018
SCONTRO ONG-GERMANIA - La soluzione del caso, con l'annuncio dell'arrivo della nave a Malta, era arrivata ieri dopo una serie di contatti tra governi. E dopo un incontro segreto a Roma tra Conte e Macron. La condizione posta dal governo de La Valletta era che che i profughi fossero ripartiti tra altri Paesi. Il portavoce dell'Ong, Axel Steier questa mattina ha accusato Seehofer di aver impedito alla Germania di partecipare all'accordo e di aver agito "come una versione tedesca del collega italiano Salvini". Il ministro, ha attaccato il portavoce dell'Ong, "rende il governo tedesco complice della mancata assistenza a persone in pericolo". All'alba dalla Lifeline, che ancora non aveva ricevuto l'ok per attraccare nei porti di Malta, era partita la richiesta via Twitter di essere "autorizzati almeno a entrare nelle acque maltesi, per trovare riparo dalle onde alte e dal vento". Più tardi, l'Ong aveva minacciato Berlino: "Se la situazione a bordo della nave subirà un'escalation a causa delle condizioni di sfinimento e debolezza delle persone a bordo, e del peggioramento del tempo, Seehofer ne avrà piena responsabilità". In tutta risposta la Germania aveva fatto sapere di "colloqui in corso nel governo". Il portavoce dell'esecutivo, Steffen Seibert, ha chiarito: "Vediamo la situazione di queste navi con preoccupazione e così la situazione di queste persone".
CRISI A BERLINO - Proprio la linea dura sui respingimenti portata avanti dal ministro Seehofer ha portato scompiglio nel governo tedesco, mettendo a rischio la maggioranza. La Spd contesta la 'linea unilaterale' del ministro che rischia di provocare un 'effetto domino' nell'Ue, e minaccia nuove elezioni. La presidente dei socialisti Andrea Nahles, dopo il vertice di ieri sera in cancelleria, ha affermato in tv: "Abbiamo una situazione in cui Horst Seehofer e la Csu propongono qualcosa che avrà effetti su tutta Europa. Si tratta di un effetto domino. Noi riteniamo questo modo unilaterale di procedere ai respingimenti come incompatibile con il diritto europeo".
CONTE- Intanto il premier Giuseppe Conte è intervenuto alla Camera sul tema migranti, in vista del Consiglio Ue del 28 e 29 giugno, per illustrare la proposta italiana. "Il regolamento di Dublino - ha detto - va superato perché non ci sono più dubbi che sia inadeguato a gestire flussi migratori". Il premier ha sottolineato che il "7%" dei migranti in arrivo sono rifugiati. "Le coste italiane sono coste europee", ha detto il premier tra gli applausi, per questo "il criterio del Paese di primo arrivo va rivisto e superato".
VIDEO Conte: "Non possiamo portare tutti in Italia e Spagna"
IL VERTICE A BRUXELLES - Sul fronte Ue, in vista del vertice che si aprie domani a Bruxelles, il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha annunciato nella lettera di invito la sua intenzione di proporre ai capi di Stato e di governo di approvare la creazione di "piattaforme regionali di sbarco fuori dall'Europa, se possibile insieme al Unhcr e all'Iom, per cambiare il funzionamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare". Nonostante un calo degli ingressi illegali del 96% rispetto al picco della crisi dei migranti del 2015, "dobbiamo essere pronti a fare sforzi addizionali", ha spiegato. Per Tusk, le piattaforme regionali di sbarco sono "il modo più efficiente di fermare i flussi e porre fine alle tragiche perdite di vite in mare", oltre a permettere di "rompere il modello di business dei trafficanti".
ANALISI / Migranti, il vertice della discordia - di P.F. DE ROBERTIS
MOTOVEDETTE ALLA LIBIA - "Doneremo altre 12 motovedette alla Libia, con equipaggio formato dall'Italia, per continuare a salvare vite e proteggere le coste del Mediterraneo". Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, ministro dell'Interno, rispondendo al question time alla Camera. "Noi abbiamo formato 213 addetti della Guardia costiera libica, e altri 300 potrebbero essere addestrati nell'ambito della missione Sophia della Ue", ha aggiunto.