Mercoledì 17 Luglio 2024

Migranti, il dolore della mamma-bambina davanti al corpo della neonata morta annegata

La ragazza nemmeno maggiorenne, ha viaggiato da sola con la piccola di 5 mesi, che è caduta in acqua durante le operazioni di soccorso

Lampedusa, 14 settembre 2023 – La piccola, 5 mesi, le è scivolata dalle braccia ed è morta annegata proprio quando mancavano pochi minuti alla salvezza.

La sua mamma, neanche 18enne, ora piange in silenzio, da sola in un angolo, accanto alla bimba che non c’è più. L’unica a non essere stata recuperata dalla Guardia Costiera nello sbarco di due giorni fa a Lampedusa.

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La barca in legno sulla quale la mamma viaggiava da sola con la sua piccola insieme ad altri migranti si è capovolta a pochissime miglia dalla mera, durante il trasferimento sulla motovedetta della Guardia costiera. Tutti si sono messi su un lato e sono caduti in acqua.

Gli uomini del soccorso sono riusciti a recuperare tutti, tranne la piccola. Un’altra minuscola vita persa in mare, quel mare che dovrebbe portare alla libertà, ma non sempre ci riesce.

A fare l'ispezione cadaverica è il dottor Francesco D'Arca, direttore del Poliambulatorio di Lampedusa che non dorme da 48 ore. "La mamma della neonata era chiusa nel suo silenzio - racconta all'Adnkronos visibilmente commosso - Una donna avvolta nel suo dolore". Non si sono scambiati una sola parola. "Ho fatto l'ispezione esterna sul cadaverino - dice D'Arca - per accertare le cause di morte. La mamma voleva vedere a ogni costo la sua piccola e noi l'abbiamo portata qui. E' stata con lei per qualche ora".

Ora la mamma-bambina è all'hotspot con le psicologhe che non l'abbandonano un attimo e l'assistono. La giovane è qui con una sorella e i figli della sorella, anche loro piccoli. Adesso si attende che il Procuratore di Agrigento Giovanni Di Leo autorizzi la sepoltura della bambina. "Sto facendo di tutto per farla seppellire a Lampedusa - dice ancora D'Arca - ma ci vuole il consenso del genitore. Vedremo". 

Sono stati giorni difficili al Poliambulatorio di Lampedusa. "In poche ore sono arrivate quasi 7.000 persone - dice ancora il direttore Francesco D'Arca - abbiamo trattato tantissimi pazienti al Polambulatorio. I casi più frequenti sono la disidratazione dovuta al caldo eccessivo, con i volumi di liquidi bassi e da ristabilire le condizioni emodinamiche. Ne abbiamo altri in cura che stiamo trattando".

Due donne in avanzato stato di gravidanza sono state trasferite ieri sera in elisoccorso ad Agrigento per il parto.

Come si fa ad affrontare tutto con in un Poliambulatorio? "Si fa - dice D'Arca - ci si organizza immaginando che tutto possa succedere e si organizzano i servizi adeguati, come abbiamo fatto. E ora ci stiamo attrezzando per nuove ondate".