SAARISELKA (Finlandia) La voce quasi non c’è. E i postumi dell’influenza che l’ha costretta a lasciare in anticipo il Consiglio europeo le fanno saltare anche l’esperienza di una gita in slitta, trainata dalle renne, che sono l’altro simbolo della Lapponia finlandese insieme a Babbo Natale. È proprio Santa Claus che Giorgia Meloni trova ad accoglierla (e abbraccia) insieme al premier finlandese.
Petteri Orpo ha chiamato altri tre capi di governo di centrodestra – ci sono il greco Kyriakos Mitsotakis e lo svedese Ulf Kristersson – per stringere il coordinamento tra Nord e Sud, tra i Paesi che rappresentano i confini esterni dell’Europa e che condividono, malgrado le distanze geografiche, le stesse sfide in tema di sicurezza e migranti. Paesi che fino ad alcuni anni fa erano poco inclini a parlarsi, che "storicamente sulle questioni europee sono stati spesso su fronti molto diversi", ha sottolineato la stessa Meloni, in Lapponia con la figlia Ginevra.
Al vertice – presente anche l’Alto rappresentante Ue, l’estone Kaja Kallas – si è parlato anche di spese per la difesa su cui, per la prima volta, dai nordici tradizionalmente frugali non si è registrata una totale chiusura. La discussione non è entrata in dettagli pratici, ma nessuno mette più in dubbio che ci sia la necessità di aumentare le risorse "mettendo a disposizione strumenti nuovi", che non compromettano i conti pubblici degli Stati.