Domenica 17 Novembre 2024

Migranti, Mare Jonio: Salvini e Toninelli firmano divieto d'ingresso

La nave chiede un porto sicuro: "A bordo donne incinte e bambini". La Ue si muove per 'Eleonore' della ong tedesca Lifeline

Il tweet di Mediterranea: Mare Jonio ha soccorso circa cento migranti

Il tweet di Mediterranea: Mare Jonio ha soccorso circa cento migranti

Palermo, 28 agosto 2019 - La nave Mare Jonio di Mediterranea saving humans ha issato a bordo un centinaio di persone alla deriva su un gommone al largo della Libia. Tra i migranti soccorsi ci sono 26 donne, di cui almeno 8 incinte, 22 bambini di meno di 10 anni e almeno altri 6 minori.  L'intervento si è concluso alle 8.35 di questa mattina, spiega Mediterranea, le persone "sono tutte con noi". In un altro tweet aggiunge: "Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato, alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso. Le persone sono al sicuro, ci sono casi di ipotermia, ci sono persone con segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno". 

Ora Mediterranea chiede un porto sicuro. "Restiamo ora in attesa di istruzioni dal centro di coordinamento marittimo italiano, cui ci siamo riferiti mentre ancora il salvataggio era in corso, in quanto nostro Mrcc di bandiera". 

"RIVOLGETEVI ALLA LIBIA" - Ma le istruzioni arrivate dal centro di coordinamento di salvataggio della Guardia costiera non sono quelle attese. "Alla nostra richiesta Mrcc Ita ha risposto come sempre di riferirci alle 'autorità libiche' - riferisce la stessa Mediterranea -. Abbiamo replicato che sarebbe impossibile per noi riferirci alle forza di un Paese in guerra civile dove si consumano tutti i giorni torture e trattamenti inumani e degradanti, rispetto alla sorte delle persone soccorse, ora a bordo di una nave battente bandiera italiana, e la cui sicurezza e incolumità ricade sotto la nostra responsabili. Abbiamo reiterato pertanto all'Italia la richiesta di istruzioni compatibili col diritto internazionale del mare e dei diritti umani".

SALVINI FIRMA IL DECRETO D'INGRESSO - Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha firmato un nuovo divieto d'ingresso dopo quello di ieri relativo alla nave Elenoire. Il provvedimento è stato inviato ai colleghi della Difesa e dei Trasporti, Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Il ministro delle infrastrutture e trasporti Danilo Toninelli ha già risposto e controfirmato il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque italiane per la nave Mare Jonio, della ong Mediterranea.

ELEONORE - E proprio la nave Eleonore, con a bordo 101 persone, si muove invece qualcosa. La Commissione europea ha avviato il coordinamento per il ricollocamento dei migranti a bordo dell'imbarcazione umanitaria tedesca Lifeline. Lo ha annunciato la portavoce per la Migrazione, Natasha Bertaud, rispondendo ai giornalisti. Ma come nel caso della Open Arms il ricollocamento sarà possibile solo una volta che le persone saranno fatte sbarcare. 

IERI ALTRA STRAGE - E sempre ieri è giunta la notizia di un'altra strage nel Mediterraneo. Un barcone è naufragato nella notte al largo di al Khums, a est di Tripoli. Cinque i cadaveri recuperati, tra cui anche un bimbo e una donna. La guardia costiera libica ha salvato 65 persone, ma mancano all'appello circa 20 persone che si trovavano a bordo. Secondo Unhcr e Oim Libia e alcuni sopravvvissuti invece i dispersi sarebbero 40.