Domenica 24 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Migranti, Lampedusa al collasso. Il sindaco: "Stato di emergenza"

Sull'isola oltre mille migranti, 10 volte la capienza massima. A Salvini: "Io orgoglioso di essere un pescatore. Lui 'capitano' di cosa?". Il leader della Lega: "Governo chiuda i porti, non i negozi"

Migranti a Lampedusa (Ansa)

Migranti a Lampedusa (Ansa)

Lampedusa, 25 luglio 2020 - "È una situazione ormai ingestibile. Se il governo non proclamerà lo Stato di emergenza per Lampedusa lo farò io". Con queste parole il sindaco di Lampedusa Totò Martello commenta l'ultima raffica di sbarchi sull'isola, altri tre nelle ultime ore. "L'hotspot non è più in grado di accogliere migranti - continua il primo cittadino -, la responsabilità di questa emergenza non può ricadere sul sindaco, sull'amministrazione comunale e sui lampedusani". E sul centro di accoglienza aggiunge: "Deve essere immediatamente svuotato". A Lampedusa in questo momento si trovano oltre mille migranti, dieci volte la capienza massima. "Oggi non ci saranno trasferimenti in traghetto verso Porto Empedocle - sottolinea il sindaco - e intanto i barchini provenienti dalla Tunisia stanno continuando ad approdare sull'isola". In questo momento, sulla banchina si trovano una cinquantina di migranti ancora in attesa che venga deciso dove saranno smistati.

Coronavirus Italia, il bollettino di oggi, 25 luglio

Botta e risposta Martello-Salvini

Totò Martello risponde alle affermazioni dei giorni scorsi del leader della Lega, Matteo Salvini, che, a detta del primo cittadino di Lampedusa, "continua a comportarsi da mentitore seriale, sostenendo che quando lui era ministro 'non c'erano più sbarchi': nulla di più falso. Quando Salvini era ministro gli sbarchi a Lampedusa sono sempre proseguiti, basterebbe leggere i report del ministero degli Interni per verificare quello che sto affermando". E aggiunge: "Se Salvini fosse venuto a Lampedusa in quel periodo, quando da sindaco ho più volte chiesto una interlocuzione istituzionale con il Ministero che allora guidava, senza mai avere risposta, avrebbe visto con i suoi occhi le imbarcazioni dei migranti entrare in porto. Forse allora non è venuto a Lampedusa proprio per questo motivo, per non dovere ammettere la realtà e continuare a negare l'evidenza". Salvini, continua Martello, "è venuto adesso per pura propaganda politica, comportandosi come un pericoloso 'giullare di piazza' che fomenta odio e rabbia". E il primo cittadino di Lampedusa conclude: "Quanto infine alle sue dichiarazioni nelle quali mi definisce un 'poveretto', ebbene sì, forse lo sono: mio padre era pescatore, mi ha insegnato ad andare per mare quando ero ancora un ragazzino. Non frequento lidi balneari alla moda in giro per l'Italia, non mi sono arricchito con la politica e vivo ogni giorno insieme ai miei concittadini, nella mia  Lampedusa. Sono un pescatore, e sono orgoglioso di esserlo. Lui invece si fa chiamare 'capitano', ma capitano di cosa?".

Non è mancata la risposta del leader della Lega, che sugli sbagli commenta: "Contagi arrivano dai barconi, il governo chiuda i porti, non i negozi". Poi, aggiunge: "Noi difendiamo i pescatori, gli imprenditori e i lavoratori di Lampedusa stufi di un'invasione senza precedenti, che l'anno scorso avevamo fermato. Lo dicono i numeri, che non mentono: 11.334 sbarchi dall'inizio dell'anno a oggi, contro i 3.508 dello stesso periodo del 2019. Almeno quelli il sindaco pro-sbarchi e pro-Carola Rackete li vuole leggere? Se ora dice di voler dichiarare lo stato d'emergenza piange lacrime di coccodrillo". Ieri, invece, Matteo Salvini, aveva sostenuto che "noi avevamo azzerato gli sbarchi, nella vita contano i numeri: gli sbarchi quest'anno sono triplicati rispetto all'anno scorso, e in più ci arrivano infetti". E ancora: "Se il sindaco di Lampedusa ama i turisti che siamo costretti a pagare e non i turisti che pagano, è un poveretto". Poi, parlando a Firenze a un incontro elettorale, aveva commentato le decisioni del governo: "Ho capito che abbiamo un Governo non di 'incapaci', perchè anche all'incapacità c'è un limite, ma di complici dei criminali".

Hotspot: negativi 10 tamponi

Nell'hotspot sono intanto in atto le analisi previste dal protocollo anti Covid: 25 migranti sono risultati positivi al test sierologici. Per i pazienti è  scattata la verifica attraverso l'esame del tampone, i primi dieci test sono risultati negativi: "L'approfondimento diagnostico, a cura del personale sanitario preposto, va avanti", afferma l'assessorato alla Salute.