Roma, 10 novembre 2022 - C'era anche il corpicino di un neonato su uno dei barchini soccorsi nella notte da Capitaneria di porto e Guardia di Finanza al largo di Lampedusa. Il bimbo di appena 20 giorni non è sopravvissuto al freddo del viaggio: con la mamma di 19 anni, originaria della Costa d'Avorio, era partito dalle coste della Tunisia alle 4 di ieri, alle 19 è morto.
Aveva dei disturbi respiratori, problemi di salute che la mamma sperava di risolvere portandolo in Italia, dove sicuramente avrebbe ricevuto migliori cure. La causa del decesso, ha stabilito il medico, è ipotermia.
Sull'imbarcazione dove viaggiavano madre e figlio c'erano 36 persone, tra cui 9 donne e 2 minori. Solo pochi giorni fa a Porto Empedocle si era celebrato il funerale di due gemelline neonate di neanche un mese arrivate senza vita a Lampedusa il 30 ottobre scorso. E' l'ennesimo dramma umano che si consuma alle porte dell'Italia.
Lampedusa, bollettino di guerra
Solo nella notte a Lampedusa sono sbarcati 118 migranti in tre barchini. Altri 522 erano arrivati ieri con 9 diverse imbarcazione.
Da Lampedusa torna a parlare il sindaco, che ieri ha scritto a Giorgia Meloni e al ministero dell'Interno Matteo Piantedosi per chiedere un incontro urgente: "È un continuo ricevere chiamate da parte delle forze dell'ordine per informarmi che ci sono cadaveri - ripete oggi Filippo Mannino - Mi sembra di assistere a un bollettino di guerra e ciò che mi preoccupa è che stia diventando una quotidianità, nell'indifferenza dell'Europa. È duro lavorare in queste condizioni, innanzitutto umanamente e poi perché il nostro comune non può sopportare questo peso, anche per l'insufficienza di risorse umane, strumentali e finanziarie". Ancora oggi nell'hotspot di contrada Imbriacola ci sono più di mille persone a fronte di una capienza di 400 posti. Il primo cittadino di Lampedusa e Linosa chiede di cercare "soluzioni durature e fattibili alle problematiche che hanno ricaduta diretta su questo territorio. Chiedo ascolto e solidarietà al governo centrale".
Piantedosi: piano per l'Africa, traversate vanno interrotte
Quanto avvenuto "purtroppo testimonia che le traversate andranno interrotte al più presto - è il commento del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi - Molto spesso si fraintende che tutta l'azione, da più parti dispiegata, per cercare di arrestare questi traffici sia orientata non si sa da cosa, in realtà è perché questa situazione non è sostenibile". "Vogliamo evitare le morti in mare", dice Piantedosi, che annuncia l'intenzione del governo di "proporre un piano per il Nord Africa e soprattutto di intensificare i rapporti con quei Paesi per collaborare con loro per arrestare questi traffici, sostenendoli nel loro sviluppo economico".