Roma, 6 novembre 2023 – L’Italia ha raggiunto un accordo con l’Albania per la gestione dell’accoglienza migranti. Lo annunciano la premier Giorgia Meloni e l’omologo albanese Edi Rama.
“L'Italia è il primo partner commerciale dell'Albania – ha sottolineato Meloni in una conferenza stampa congiunta –. C'è una strettissima collaborazione che già esiste nella lotta all'illegalità”. E da oggi i due Paesi collaboreranno anche in materia di immigrazione. Nella fattispecie l’Albania farà da stampella a Roma per l’accoglienza.
Cosa prevede l’accordo
Il protocollo d’intesa, firmato oggi da Meloni e Rama, (ma l’accordo politico risale ad agosto, quando la premier si recò nel Paese delle Aquile) prevede "di allestire centri migranti in Albania che possano contenere fino 3mila persone”, spiega la presidente del Consiglio. Più esplicitamente "l'Albania darà possibilità all'Italia di utilizzare alcune aree del territorio albanese dove l'Italia potrà realizzare, a proprie spese, due strutture dove allestire centri per la gestione di migranti illegali. Inizialmente potrà accogliere fino a 3mila persone che rimarranno il tempo necessario per espletare le procedure delle domande di asilo ed eventualmente rimpatrio". A regime si parla di 36mila persone l’anno.
Chi andrà nei centri albanesi
Si parla nello specifico di due strutture, una al porto di Shengjin, dove saranno smaltite le procedure di sbarco e identificazione con una prima accoglienza. A Gjader, nel nord ovest dell' Albania, dove sorgerà un centro modello Cpr per le successive fasi, con finalità rimpatrio.
L’intesa non riguarda gli immigrati arrivati sul suolo italiano ma si applica solo ai migranti salvati nel Mediterraneo da navi italiane, come quelle di Marina e Gdf, non quelle delle ong. Nei centri albanesi non andranno minori, né donne in gravidanza né soggetti vulnerabili. La giurisdizione sarà italiana – ha precisato Meloni – ma l’Albania collaborerà alla sorveglianza esterna delle strutture.
Meloni: “Accordo con Paesi extra Ue decisivo”
L’accordo, che dovrebbe diventare operativo dalla prossima primavera, “arricchisce di un ulteriore tassello la collaborazione” tra i due Paesi, ha spiegato Giorgia Meloni. “L'immigrazione illegale di massa è un fenomeno che gli Stati membri dell'Unione europea non possono affrontare da soli – ha aggiunto – Da questo punto di vista la collaborazione tra Stati Ue e Stati - per ora - extra Ue può essere decisiva”. L’Albania è una “nazione amica e nonostante non sia ancora parte dell'Unione si comporta come se fosse un paese membro e questa è una delle ragioni per cui sono fiera che l'Italia sia da sempre uno dei paesi sostenitori dell'allargamento (dell’Unione ndr) ai Balcani occidentali".
Edi Rama: “Se l’Italia chiama, l’Albania c’è”
"Se l'Italia chiama l'Albania c'è”, ha replicato in conferenza stampa Edi Rama, parlando in italiano e confermando il rapporto con Roma, che è seconda patria per molti cittadini albanesi immigrati. “Noi non avremmo fatto questo accordo con nessun altro Stato Ue per via di una “differenza importante, di natura storica, culturale, ma anche emozionale che lega l'Albania all'Italia e gli albanesi agli italiani. Noi non credo che saremo in grado di pagare il debito verso l'Italia, verso il popolo italiano per quello che hanno fatto per noi dal primo giorno in cui siamo arrivati su questa sponda del mare per cercare rifugio, scappare dall'inferno e poter immaginare una vita migliore. Questo debito non si paga. Ma, come già detto in altre occasioni, se l'Italia chiama l'Albania c'è”.
L’Ue: l’accordo rispetti il diritto comunitario
Cosa pensa del protocollo l’Europa? “Siamo stati informati ma non abbiamo ancora ricevuto informazioni dettagliate – fa sapere un portavoce della Commissione – Comprendiamo che questo accordo operativo dovrà ancora essere tradotto in legge dall'Italia e ulteriormente implementato. E' importante che qualsiasi accordo di questo tipo rispetti pienamente il diritto comunitario e internazionale”.
Meloni in Albania ad agosto, “altro che aperitivi”
Il protocollo sulla gestione dei flussi migratori fra Roma e Tirana è stato sostanzialmente chiuso a Ferragosto fra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro Edi Rama, mentre la presidente del Consiglio era in Albania. L'intesa è arrivata, "durante l'incontro che i due leader hanno tenuto e che è stato narrato come una semplice vacanza”. Invece “Altro che aperitivi…”, notano fonti di Palazzo Chigi, spiegando che l'accordo sarà operativo entro la primavera 2024. È il primo accordo di questo tipo - viene aggiunto -, un accordo storico non solo per l'Italia ma per tutta l'Unione Europea.