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Migranti, un gommone in rotta verso l'Italia (Ansa)
Roma, 22 novembre 2019 - Migranti, è allarme per le partenze di barconi. Lo lancia l'Oim - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni - spiegando che negli ultimi tre giorni si assiste a un boom: una decina di imbarcazioni, con oltre 600 persone a bordo, sono salpate dalla Libia sulla rotta del Mediterraneo centrale. Un incremento che coincide con l'inasprimento degli scontri nell'area di Tripoli, dove lo scenario di guerra si è spostato dal 4 aprile scorso con l'offensiva delle milizie del maresciallo Haftar e con gli intensi scontri sulla strada costiera tra la capitale e Misurata. La circostanza è confermata dalle ultime notizie sui soccorsi: le autorità maltesi hanno dato aiuto a un barcone con a bordo 70 migranti, anche bambini, fa sapere Alarm Phone.
E la tragedia, ovvero il naufragio, è sempre dietro l'angolo: stamattina almeno sei corpi di migranti sono stati ritrovati sulla costa di Khums, in Libia. Lo rende noto su Twitter l'Oim, che specifica come altri 90 migranti sono stati appena raccolti dalla guardia costiera libica.
Msf: evacuate donna incinta e uomo ferito
Federico Soda, capo missione di Oim Libia, si dice "profondamente preoccupato per la sicurezza dei migranti, che sono vulnerabili agli scontri, al traffico e agli abusi mentre le condizioni di sicurezza si deteriorano ulteriormente. La Libia non è un porto sicuro; c'è bisogno di un meccanismo certo di sbarco per le persone che fuggono dalla violenza e dagli abusi". I 367 in cerca di un porto sicuro E ci sono 367 naufraghi al momento a bordo di tre navi umanitarie Ocean Viking e Open arms in cerca di un porto sicuro. Duecentoquindici - salvate in tre diversi interventi - sono sulla "Ocean Viking" di Sos Mediterranee e Medici senza frontiere; 73 sulla Open Arms e 79 sulla Aita Mari, delle omonime Ong spagnole. Intanto tra ieri e oggi tre sbarchi si sono verificati a Lampedusa (125 arrivati).
Medici senza frontiere lancia l'allarme: "La Ocean Viking ha richiesto l'evacuazione medica di due persone soccorse: una donna incinta di due gemelli e un uomo con ferite da arma da fuoco. Secondo la nostra équipe medica, entrambi i casi richiedono un livello di assistenza che non può essere offerto a bordo".
Sbarchi in Salento, veliero nel Crotonese
Quarantacinque migranti - tra cui 12 minori - sono sbarcati stamattina a Santa Maria di Leuca, in provincia di Lecce. Intercettati dalla Guardia Costiera a bordo di un gommone sono stati portati nel porto della località salentina. Nel gruppo di migranti ci sono anche alcune donne e 12 minori, di cui uno non accompagnato. Intanto un guardacoste della Finanza di Crotone ha intercettato ieri sera al radar un veliero che si dirigeva verso le spiagge di Capo Cimiti, dove non ci sono approdi portuali: la barca a vela procedeva con i fanali di navigazione spenti, che ha acceso alla vista dell'unità della guardia di finanza. I militari hanno abbordato l'imbarcazione, battente bandiera americana, individuando 2 uomini di nazionalità russa alla guida e 31 migranti irregolari stipati sottocoperta, tra cui 2 donne e diversi minori, di etnia curdo-irakena e curdo-iraniana.
Gli scafisti avrebbero caricato i migranti nella città di Bodrum, in Turchia, e avrebbero navigato ininterrottamente per 6 giorni, tentando di raggiungere le coste italiane di notte, con la speranza, precisano i militari, di confondersi con il traffico diportistico locale. I sospetti scafisti sono stati fermati, la barca a vela è stata sequestrata e i migranti sono stati condotti al Centro di prima accoglienza Sant'Anna di Isola di Capo Rizzuto.
Salvini: non vedo l'ora di andare in tribunale
Intanto l'ex ministro dell'Interno, indagato per sequestro di persona per la vicenda Open Arms, dice: "Uso Unomattina per invitare i giudici ad andare avanti: ho voglia di andare in Tribunale ad Agrigento. Faccio un appello alla Procura, non vedo l'ora di venire da loro. Se difendere i confini è un reato annuncio che lo rifarò".
Ma proprio oggi il tribunale dei ministri, accogliendo una richiesta della procura di Roma, ha archiviato il procedimento aperto per abuso d'ufficio e rifiuto d'atti d'ufficio nei confronti di Salvini in relazione alla vicenda della nave 'Alan Kurdi' della ong tedesca Sea Eye che il 3 aprile 2019 prestò soccorso a 64 migranti a bordo di un gommone al largo della Libia. In archivio è finita anche la posizione del prefetto Matteo Piantedosi, capo di gabinetto del Viminale.
"Una buona notizia ogni tanto...", commenta Matteo Salvini, che più tardi annuncia: "Bene, un Tribunale finalmente riconosce che bloccare gli sbarchi non autorizzati di immigrati non è reato! Sono curioso di vedere a questo punto cosa decideranno le altre Procure, e una volta tornato al governo rifarò esattamente le stesse cose".