Catania, 7 febbraio 2019 - Al via lo sgombero di Cara di Mineo. I primi 25 migranti sono saliti su uno dei bus che li porterà nel Centro di assistenza straordinaria di Trapani. In totale saranno 50 gli uomini che oggi lasceranno la struttura a bordo di un pullman. "Andranno in centri più piccoli a Siracusa, a Ragura e a Trapani", spiega Francesco Magnano, direttore del Cara di Mineo.
Nella struttura, che il capo del Viminale ha annunciato di voler chiudere entro l'anno, ci sono attualmente circa 1.250 ospiti, tra cui 130 donne e circa 85 minori. Altri 50 lasceranno il centro il prossimo 17 febbraio e altrettanti il 27. Scendendo sotto soglia 1.200, quella che, in base a una clausola di salvaguardia, consente a gestori e Governo di poter rescindere il contratto senza pagare penali. "Con questi ritmi lo svuotamento arriverà prima della fine dell'anno" dice Magnano. Anche perché non tutti i migranti aspettano di essere trasferiti. Alcuni se ne vanno autonomamente. Adesso, però, sono più preoccupati. "Vedono la tv, sentono le notizie, sono molto informati", dice il direttore della struttura.
"Io sono sempre stato contrario al Cara, sono d'accordo per la sua chiusura, ma lo Stato non può lasciare qui le macerie che ha creato", ha detto il sindaco di Mineo Giuseppe Mistretta. "Noi siamo martiri e mi meraviglio che adesso - ha aggiunto - si intesti la battaglia per la chiusura del Cara chi è stato il carnefice del territorio. Chiedo al ministro Salvini di incontrarmi per tutelare il territorio sia economicamente sia sul fronte della sicurezza. Non vogliamo soldi, ma è dal 2014 che chiediamo l'istituzione della Zona Franca per la fiscalità di vantaggio per il territorio".
Intanto il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Dunja Mijatovic ha espresso "rammarico per l'apparente rapidità con cui le persone sono state trasferite dal centro di accoglienza dei richiedenti asilo a Castelnuovo di Porto (Roma) in vista della sua chiusura" e anche "profonda preoccupazione per il fatto che questa misura potrebbe interrompere gli encomiabili sforzi messi in atto a livello locale per l'integrazione e la riabilitazione dei residenti del centro negli anni passati". Così il commissario in una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in cui si invita il governo italiano a dare "priorità all'aspetto umanitario" delle persone salvate.
DL SICUREZZA - Inoltre Mijatovic - sempre nella lettera indirizzata al premier Conte - ha espresso "preoccupazione" anche per le possibili "ripercussioni del decreto sicurezza sul diritto di accesso all'accoglienza e ai servizi essenziali, come salute e educazione, per i residenti che hanno un permesso di soggiorno per motivi umanitari e dalle sconcertanti informazioni che indicano che un certo numero di loro sarebbero a rischio di restare senza un alloggio".