Giovedì 27 Giugno 2024

"Nave italiana ha riportato migranti in Libia". L'armatore: attività gestita da Tripoli

La denuncia di Fratoianni (Leu): "Asso 28 ha riportato i migranti a Tripoli dopo averli soccorsi in mare". Salvini: "La Guardia costiera italiana non ha partecipato a queste operazioni"

Migranti, foto generica (Ansa)

Migranti, foto generica (Ansa)

Roma, 31 luglio 2018 - Una nave italiana, la Asso 28, avrebbe soccorso un gommone nel Mediterraneo con a bordo 108 migranti e li avrebbe poi riportati in Libia. Un episodio riferito dal deputato di Liberi e uguali Nicola Fratoianni, che si trova a bordo della nave dell'Ong spagnola Open Arms. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha negato il coinvolgimento della guardia Costiera italiana, la quale a sua volta chiarisce: "E' stata direttamente la Guardia costiera libica a coordinare le attività del rimorchiatore italiano Asso 28". Anche il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, interpellato a margine di un'audizione al Senato, ha chiarito: "L'unica cosa che posso dire è che la Guardia Costiera italiana non è stata interessata al coordinamento e al salvataggio, perciò non ci ha fornito alcuna indicazione. Quindi il diritto internazionale non è stato violato". La ricostruzione dell'armatore dà ragione al governo italiano, precisando che l'operazione si è svolta sotto il coordinamento della Guardia Costiera libica. 

Mattarella: "I migranti sono i nuovi schiavi, non dobbiamo guardare altrove"

FRATOIANNI-SALVINI - "Abbiamo appreso che uno dei gommoni segnalati oggi dalla Guardia Costiera italiana con 108 persone a bordo nel Mediterraneo è stato soccorso dalla Nave Asso 28, battente bandiera italiana, che si sta dirigendo verso Tripoli - scrive l'esponente di Leu su Twitter -. Non sappiamo ancora se questa operazione avviene su indicazione della Guardia Costiera Italiana, ma se così fosse si tratterebbe di un precedente gravissimo, un vero e proprio respingimento collettivo di cui l'Italia ed il comandante della nave risponderanno davanti ad un tribunale". In un altro post sui social, Fratoianni aggiunge: "Il diritto internazionale prevede che le persone salvate in mare debbano essere portate in un porto sicuro e quelli libici, nonostante la mistificazione della realtà da parte del governo italiano, non possono essere considerati tali".

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini chiarisce subito su Facebook, in risposta a Fratoianni, che la Guardia Costiera non è coinvolta nell'operazione: "La Guardia Costiera Italiana non ha coordinato e partecipato a nessuna di queste operazioni, come falsamente dichiarato da una Ong straniera e da un parlamentare di sinistra male informato. #portichiusi e #cuoriaperti""

Immediata la contro-replica di Fratoianni. "L'unico disinformato - risponde il deputato di Leu - ed è molto grave visto il ruolo che ricopre indegnamente, è il ministro Salvini. Intanto perché non ha letto la mia dichiarazione. O forse ha problemi di comprensione del testo. Abbiamo denunciato un caso di palese violazione delle norme internazionali da parte di una nave mercantile italiana, Asso 28 che sta riportando a Tripoli, quindi in un porto non sicuro, 101 migranti (di cui 5 bambini, 5 donne incinte e 91 adulti fra uomini e donne). E di questo abbiamo le prove. Abbiamo detto che 'se lo facesse su indicazione della guardia costiera italiana sarebbe ancora più grave'. Ma già che ci siamo, vorrei chiedere a Matteo Salvini - conclude Fratoianni - se è in grado di rispondere a qualche domanda: se l'indicazione al mercantile italiano non è arrivata dalla guardia costiera italiana, da chi è arrivata?...". Poco dopo è la stessa Guardia Costiera a chiarire: sono stati i corrispettivi libici "a coordinare le attività del rimorchiatore italiano Asso 28 nelle operazioni di recupero e soccorso, riportandoli quindi in Libia, dei circa 100 migranti che erano a bordo di un gommone nel Mediterraneo centrale. L'intera operazione è stata diretta dalle autorità libiche". 

UNHCR - "Stiamo raccogliendo tutte le informazioni necessarie sul caso del rimorchiatore italiano #AssoVentotto che avrebbe riportato in Libia 108 persone soccorse nel Mediterraneo", si legge intanto sull'account ufficiale dell'Unhcr. "La Libia non è un porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto internazionale", scrive l'organismo dell'Onu per i rifugiati.

LA RICOSTRUZIONE DELL'ARMATORE - Le varie fasi dell'intervento dell'Asso 28 sono state ricostruite in una nota dell'armatore, Augusta Offshore, che opera da oltre trenta anni a supporto delle attività estrattive in mare del Gruppo Eni in Libia. Le attività, precisa, "si sono svolte sotto il coordinamento della Coast Guard libica". Alle 14.30 di ieri Asso Ventotto si trovava in assistenza alla piattaforma di estrazione 'Sabratah' della Mellita Oil & Gas (Joint Venture tra Eni e Noc libica), a 57 miglia marine da Tripoli, 105 miglia da Lampedusa, 156 miglia da Malta e 213 miglia da Pozzallo in Sicilia. Alle 15 il rimorchiatore riceve istruzioni dal Marine Department di Sabratah di procedere in direzione di un gommone avvistato a circa 1,5 miglia sud est dalla piattaforma, dopo aver imbarcato rappresentanti dell'Authority libica sulla piattaforma stessa. Alle 15.30 Asso Ventotto avvicina il gommone e riceve istruzioni dal rappresentante dell'Authority libica a bordo di recuperare i migranti e di procedere verso Tripoli. Alle 16 avviene il recupero di 101 migranti (di cui 5 bambini e 5 donne incinte). Alle 16.45, dopo il completamento delle operazioni di recupero, una motovedetta della Guardia costiera libica si affianca all'Asso Ventotto, informando il comandante che sarebbe stato scortato fino al porto di Tripoli. Alle 21 l'arrivo a Tripoli e dalla locale autorità viene dato il via libera ad entrare in porto. Alle 21.36 inizia il trasbordo dei migranti su un battello della Coast Guard libica. Alle 22.10 finisce il trasbordo e Asso Ventotto ormeggia alla banchina Abusetta nel porto di Tripoli. 

ENI: NOI NON COINVOLTI - E Eni intanto fa sapere di non avere nessun coinvolgimento nella vicenda. "La nave Asso 28 che opera per conto della società Mellitah Oil & Gas (gestita da NOC e di cui Eni è azionista) a supporto della piattaforma di Sabratah - spiega il portavoce - nella giornata di ieri ha prestato soccorso ad un barcone con a bordo 101 migranti arrivato in prossimità della piattaforma a causa di condizioni meteo avverse. L'operazione di soccorso è stata gestita interamente dalla Guardia Costiera Libica che ha imposto al comandante dell'Asso 28 di riportare i migranti in Libia. Durante il trasferimento verso Tripoli a bordo del vessel era presente anche un rappresentante della guardia costiera libica. La Guardia costiera libica presidia ogni piattaforma che opera nelle sue acque territoriali e ha gestito l'operazione di soccorso in totale autonomia".

NUOVO SBARCO - La Asso 28 è una nave di supporto a una piattaforma petrolifera, come la Vos Thalassa che venti giorni fa era stata protagonista di un discusso salvataggio, con il governo che si era opposto allo sbarco dei migranti che erano stati poi trasferiti sulla nave Diciotti della Guardia Costiera. I migranti erano poi sbarcati a Trapani dopo l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.