
Shengjin, 11 aprile 2025 – I tre pullman con i 40 migranti appena sbarcati al porto di Shengjin, provenienti da Brindisi, sono arrivati al centro di Gjader scortati dalle camionette di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. Ad attenderli alcuni giornalisti e l'europarlamentare del Pd Cecilia Sala che, poco prima, aveva fatto una breve visita al centro.
Dal centro di Gjader i migranti saranno trasferiti all'ex base militare dove resteranno fino a quando non saranno rimandati nei loro paesi di origine.
"Scendevano ammanettati", è la denuncia di Cecilia Strada, che ha raccontato la visita al porto di Shengjin.

"Chiederemo conto delle modalità del trasferimento - ha aggiunto Strada - Aspettiamo di entrare nell'hotspot appena finite le operazioni di polizia. Vengono apparentemente da moltissimi Cpr, quasi tutti quelli italiani, ma non abbiamo moltissime notizie".
"Ci hanno spiegato che le fascette sono state impiegate per motivi di sicurezza - ha aggiunto successivamente Strada -, per l'incolumità delle persone e per evitare autolesionismo e disordini a bordo". Parole, queste ultime, che farebbero pensare ad un ammanettamento anche durante le circa sette ore di viaggio da Brindisi a Shengjin, con circa 80 agenti delle forze dell'ordine a bordo.
Inevitabile monta la polemica politica, con l'Unione Europea che però preferisce non commentare l'episodio. "Siamo a conoscenza degli ultimi sviluppi riguardanti il decreto e, secondo le nostre informazioni, ai centri si applicherà la legge nazionale italiana, come avvenuto finora per l'asilo", ha detto il portavoce dell'esecutivo Ue, ribadendo che, "in linea di principio, questo è compatibile con il diritto europea". Bruxelles, ha aggiunto, "continua a monitorare l'attuazione del protocollo" Italia-Albania "e rimane in contatto con le autorità italiane".