Sabato 2 Novembre 2024

Migranti Albania, 300 poliziotti ospitati in resort 4 stelle con piscina e spa

Il Viminale spenderà quasi 9 milioni di euro l’anno per ospitare gli agenti italiani impegnati nei servizi di sicurezza. UilPa accusa: “Polizia penitenziaria sistemata nei container”

Centro migranti Albania

Centro migranti Albania

Roma, 1 novembre 2024 – Quasi 9 milioni di euro all’anno (per la precisione 8.897.200) per ospitare 300 persone in un resort quattro stelle a Shengjin, in Albania. Solo che i 300 ospiti della struttura alberghiera non sono turisti ma agenti di polizia impegnati nell'ambito dei servizi di sicurezza per i migranti dei centri di Shengjn e a Gjider. E tanto basta per sollevare il caso. 

Il protocollo che affida il servizio per un anno, comprensivo di alloggio in camere singole, “ristorazione e connessi servizi”, è stato approvato il 5 agosto scorso e il costo giornaliero per ogni singolo agente è di 80 euro. L'appalto è stato vinto dalla società Rafaelo Rosort “in accoglimento” di una offerta ritenuta “congrua e corrispondente al fabbisogno dell'Amministrazione”. Si tratta di resort a quattro stelle dotate anche di piscine e strutture ricreative. Prima che venisse affidato l'appalto, il Viminale, secondo quanto si apprende, ha svolto una serie di verifiche di sicurezza e per escludere che le strutture fossero legate ad ambienti della criminalità.

"Preso atto dell'assenza di elementi o comunicazione ostative" si legge nel protocollo e “alla luce degli elementi documentali e istruttori” raccolti, si “può procedere all'aggiudicazione della procedura di affidamento in favore della società 'Rafaelo Resort Srl'”. Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gennarino De Fazio, sottolineando che "la società contraente metterà a disposizione degli operatori due alberghi con spiaggia privata, centro benessere, piscine e ristorante. Tutto questo mentre il Ministero della Giustizia, Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria continua a tenere gli appartenenti alla Polizia penitenziaria impiegati nella gestione del penitenziario a Gjadër in strutture prefabbricate, in camera multipla, senza gli arredi più elementari”.