Sabato 21 Dicembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Migranti, stop alla Alan Kurdi: la nave diretta a Malta. Nuovi appelli per la Mare Jonio

Anche Toninelli e Trenta firmano il decreto di divieto. Fatti scendere tre profughi a bordo dell'imbarcazione di Mediterranea. Altre navi in arrivo

La Alan Kurdi, nave umanitaria della Sea Eye (Ansa)

Lampedusa, 1 settembre 2019 - La questione migranti rischia di essere un 'nodo' spinoso anche per il futuro, possibile governo giallorosso. L'ultimo caso è quello della Alan Kurdi: oggi i ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli -sottolinea il Viminale - hanno controfirmato il divieto di ingresso in acque italiane, voluto ieri dal ministro dell'Interno Matteo Salvini per la nave della ong tedesca Sea Eye che ieri ha soccorso 13 migranti (tra cui 8 donne) e si è mossa verso Lampedusa. Nelle scorse ore il provvedimento è stato notificato al comandante della nave. 

Visto il blocco, intorno all'ora di pranzo la nave umanitaria si sta dirigendo verso Malta, fa sapere la stessa Ong che in un tweet spiega: "come uno degli ultimi atti al Viminale Salvini ci ha proibito l'ingresso nelle acque italiane. Alan Kurdi ora si dirige verso Malta".

Dal canto suo la ministra della Difesa precisa, in un comunicato: "In merito al divieto di transito e sosta nelle acque territoriali italiane imposto alla nave Alan kurdi si rileva che è necessario, nel più breve tempo possibile, portare assistenza a minori imbarcati e a tutte le persone bisognevoli di qualsivoglia forma di intervento nel rispetto, e per la salvaguardia, della vita umana. La Difesa si rende immediatamente disponibile allo scopo".

Mare Jonio, Mediterranea: ascoltate il cuore

Tre dei 34 profughi a bordo della Mare Jonio. sono stati evacuati da una motovedetta della Guardia costiera per condizioni di salute incompatibili con la permanenza sulla nave. E intanto continuano gli appelli per lo sbarco. "Umanità è un concetto semplice. Rispettare e amare il prossimo, senza distinzioni. Istituzioni italiane, europee, ascoltate il cuore", scrive su Facebook Mediterranea Saving Humans

Oggi sui migranti si è fatto sentire anche il segretatio dem Nicola Zingaretti: "Fateli scendere subito", è il suo appello. Parole che hanno fatto indispettire il titolare del Viminale: "Se qualcuno vuole riaprire i porti - ha commentato Salvini - lo dica chiaramente. Lo ha detto poco fa il segretario del Pd. Se si pensa di riavviare il business dell'immigrazione clandestina e cancellare il decreto sicurezza siamo alla truffa".

Straziante il racconto del medico: "Stanotte ha piovuto, nel container dove sono ospitati i naufraghi è arrivata molta acqua. Il morale è sempre più basso. Bisogna far sbarcare questa gente", dice Donatella Salvini ginecologa bresciana sbarcata oggi dalla Mare Jonio dove è rimasta per più di una settimana. "A bordo davanti al porto di Lampedusa ci sono ancora 34 persone dopo che le altre sono state fatte scendere. La situazione è sempre più precaria dal punto di vista psicologico".

Le navi senza un porto in cui sbarcare

Ma non è finita, in tutto sono tre le navi umanitarie senza un porto dove sbarcare. Oltre alla Alan Kurdi e alla Mare Jonio, la Eleonore di Mission Lifeline è ferma da 5 giorni fuori dalle acque maltesi con a bordo oltre 100 salvati. E una quarta è in arrivo: la Ocean Viking di Sos Mediterranee-Medici senza frontiere, attualmente in sosta a Marsiglia per rifornimento e cambio di equipaggio, giungerà in zona salvataggi. 

Insomma, dalle coste africane si continua a partire, come dimostrano anche i nuovi sbarchi registrati ieri in Sardegna (46 algerini) e a Linosa (4 tunisini). E intanto 21 tunisini sono arrivati 'autonomamente' nella notte a Lampedusa, con una barca che le forze dell'ordine stanno ancora cercando.

Emma Bonino: restano le violazioni dei diritti

"Malgrado le promesse di discontinuità, sulla vicenda della Mare Jonio e della Alan Kurdi - attacca la leader radicale e senatrice di +Europa Emma Bonino - la condotta del Presidente del Consiglio e quella dei ministri del M5S Toninelli e Trenta continua a essere uguale a quella di Salvini e sembra confermare un atteggiamento fondato, in forza di legge, su due presupposti intollerabili: la criminalizzazione delle organizzazioni non governative che prestano attività di soccorso e la 'proibizione' dell'approdo in Italia per i profughi da esse salvati. Siamo alla violazione dei diritti umani come presupposto dell'attivita' di governo".

Bartolo: via il decreto sicurezza 

"Via il decreto sicurezza o continuerà il tira e molla sulla pelle di chi soffre - chiede Pietro Bartolo, medico ed europarlamentare del Pd - Cominciamo da qua: il premier Conte dia subito un segnale facendo scendere gli altri 34 poveri cristi sulla Mare Jonio. E poi: vogliamo parlare con leggi e trattati internazionali alla mano? 'Ogni Stato deve esigere che il comandante di una nave che batta la sua bandiera presti soccorso a chiunque sia trovato in mare in condizioni di pericolo'. Lo dice la convenzione di Montego bay. Vogliamo parlare con il cuore? Chi salva una vita salva il mondo intero. "E' questo il punto irrinunciabile: una volta chi salvava vite era considerato un eroe e gli davano una medaglia, ora è un delinquente". E l'appello al segretario: "A Zingaretti dico: nessuna timidezza. Ritrovare l'umanità perduta deve essere il segno irrinunciabile di questo nuovo governo".