Roma, 14 agosto 2024 – L’omicidio di Michelle Causo e il giallo dei “messaggi provocatori” che sarebbero stati “inviati da Treviso”, come rivelerebbe l’indirizzo Ip. Proprio in quella città è detenuto il cingalese, oggi maggiorenne, accusato dell’omicidio. Un tarlo che non fa dormire la notte il padre della 17enne. “Ma il sonno l’ho perso quando hanno ucciso mia figlia”, si sfoga l’uomo, al telefono, il tono di voce di chi non ha più pace.
Le accuse del padre di Michelle Causo
Il direttore del carcere minorile, Girolamo Monaco, ha smentito “categoricamente l’uso indiscriminato di internet dal carcere”. Ma il padre di Michelle insiste: “Un giornale online il 9 luglio ha intervistato in forma anonima un agente di polizia penitenziaria. Le dichiarazioni sono chiare: i detenuti assistono a lezioni, il professore aveva portato il router e lui era riuscito a connettersi, creando un profilo falso. Vogliamo la verità. Chiedo al ministro Nordio di sapere chi è quel poliziotto. Perché poi al compagno di banco di mia figlia e a due amiche sono arrivati messaggi provocatori. Non ricordo le parole, ma il senso era chiaro. E l’Id riportava a Treviso”.
L’avvocato della famiglia di Michelle
"A giugno – chiarisce al telefono Claudia Di Brigida, che assiste la famiglia Causo – abbiamo depositato una segnalazione agli uffici giudiziari del gup presso il tribunale dei minori. Abbiamo chiesto di fare una verifica su questi messaggi arrivati agli amici di Michelle. Il punto non è il contenuto. Il punto è verificare se chi si trova in carcere con una misura cautelare per omicidio riesca a mandare messaggi”. Il direttore dell’istituto penitenziario smentisce… “Non so che cosa abbiano trovato nel corso delle indagini, non sono al corrente degli sviluppi”, precisa il legale.
Le parole dell’avvocato difensore del cingalese
Daniele Meles, l’avvocato che difende il cingalese accusato dell’omicidio di Michelle Causo, rimanda invece alle parole del direttore del carcere. “Credo che il contenuto di quelle dichiarazioni sia assolutamente da condividere”, osserva.
L’omicidio di Michelle Causo
Aveva 17 anni Michelle Causo quando venne trovata ammazzata in un carrello da supermercato a Primavalle. Presa a calci, accoltellata al collo, alla schiena e all’addome. Poi lo sfregio di quel povero corpo abbandonato in un carrello, vicino ai bidoni della spazzatura.