Avetrana (Taranto), 10 febbraio 2024 – Michele Misseri, lo “Zio” di Avetrana (Taranto), torna libero dopo aver scontato la condanna per occultamento di cadavere. Per ora non è tornato nella casa del delitto, nel garage dell’abitazione è stata uccisa la nipote Sarah Scazzi, era il 26 agosto del 2010. Il 70enne continua a incolparsi di quell’omicidio che sconvolse l’Italia, tutti abbiamo in mente la foto della ragazzina bionda e sorridente, la trovarono in fondo a un pozzo, tra i campi, strangolata. In carcere, condannate all’ergastolo, restano la moglie di Misseri e la figlia Sabrina.
Avvocato Francesco De Jaco, la sua assistita, Cosima Serrano, sa che il marito torna libero?
“Sì certo, lo ha saputo della televisione ma non ha commentato. E non ha commentato neanche Sabrina. Semplicemente lo ignorano”.
Michele Misseri, come ha dichiarato il suo difensore Luca La Tanza, in questi anni ha scritto lettere a moglie e figlia senza mai ricevere risposta.
“Loro non vogliono avere niente a che fare con lui”.
Cosa pensa Cosima del marito?
“È convinta che abbia detto la verità, lo ritiene colpevole. Ricordo che 12 persone sono state rinviate a giudizio per falsa testimonianza e poi sono state assolte. Loro hanno visto. Mentre l’accusa si basa su due testimonianze de relato de relato. Che vuol dire: qualcuno mi ha raccontato che qualcun altro gli ha raccontato”.
C’è una verità giudiziaria, due condanne all’ergastolo per madre e figlia e una condanna scontata da Michele Misseri per soppressione di cadavere. La vicenda è chiusa?
“No, aspettiamo il provvedimento della Corte di giustizia europea che ha dichiarato ammissibile il nostro ricorso sulle condanne di madre e figlia. È questione di mesi”.
Michele Misseri dopo le contraddizioni iniziali ha sempre continuato a ripetere di essere colpevole del delitto. Ora potrebbe cambiare versione?
“No, non cambierà versione, che senso ha? Oltretutto non può essere più giudicato”.