Da Washington alla Silicon Valley, il vento negli Usa sta cambiando. Con l’imminente arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e il controllo di Camera e Senato da parte dei repubblicani, le grandi aziende del tech si stanno riallineando su posizioni più conservatrici. L’esempio più eclatante del nuovo corso è Meta che, in una settimana, si è sbarazzata prima dei fact-checker e poi dei programmi per la tutela di inclusività e diversità. Sarebbero "antiquati" e inadeguati rispetto ai "nuovi scenari", secondo una nota interna dell’azienda guidata da Mark Zuckerberg. La big tech proprietaria di Facebook e Instagram ha assicurato che continuerà a cercare personale "diverso", ma non con le attuali politiche. A dicembre Amazon annunciò l’eliminazione di "programmi obsoleti" sull’inclusione. Poi era stata la volta di Walmart, McDonald’s, Ford e Lowès.
CronacaMeta prosegue nella sua retromarcia. Stop ai programmi su inclusività e diversità