Roma, 26 gennaio 2023 - "Ho letto centinaia di libri e sono informato sulle cure. Vi prego ti poter essere trattato con i farmaci e le terapie migliori". Detenuto da dieci giorni nel carcere di massima sicurezza delle Costarelle a L'Aquila, Matteo Messina Denaro si sarebbe più volte rivolto con queste parole a medici e personale penitenziario. Il boss di Cosa Nostra, arrestato lo scorso 16 gennaio, con le uniche persone con cui gli è permesso parlare viste le stringenti regole della detenzione al 51bis, avrebbe "confessato" la sua preoccupazione per le terapie e le cure che deve affrontare per lottare contro la malattia che lo affligge: un tumore al colon.
I medici che lo stanno curando, la cui equipe è guidata dal professor Luciano Mutti, primario del reparto di oncologia presso l'ospedale San Salvatore di L'Aquila, lo avrebbero rassicurato, sottolineando lo stiano trattando con procedure all'avanguardia come da protocolli internazionali. L'ex super latitante è in buone condizioni ed ha superato i postumi della prima chemio di mantenimento. Messina Denaro avrebbe avuto solo qualche problema gastrointestinale; secondo quanto si è appreso gli oncologi, dovrebbe svolgere la seconda seduta di chemio entro le prossime settimane.
Trovata una pistola nel covo
Intanto nel covo di vicolo San Vito a Campobello di Mazara, i carabinieri hanno trovato anche una pistola revolver 'Smith & Wesson' calibro 38 special, completa di 5 cartucce. L'arma, con matricola cancellata, è stata rinvenuta durante una perquisizione. In casa Messina Denaro teneva anche 20 cartucce dello stesso calibro. L'arma, consegnata al Ris per le analisi, era carica e occultata in un sottofondo di un mobile della cucina che è stata smontata totalmente. Gli accertamenti tecnici diranno se è stata usata per alcuni degli omicidi contestati al boss.