Roma, 17 maggio 2024 – La recente scomparsa di Franco Di Mare, volto noto della televisione italiana e stimato giornalista della Rai, ha riacceso i riflettori su una delle più insidiose patologie legate all’ambiente lavorativo e non solo: le malattie polmonari causate dall’esposizione all’amianto, asbestosi e mesotelioma della pleura.
Inferno di fuoco e polveri nella ex Jugoslavia
Inviato di guerra nella ex Jugoslavia, per anni Di Mare ha informato dal fronte, poi ha accompagnato gli italiani con la sua presenza rassicurante sul piccolo schermo. A distanza di così tanto tempo l'inferno di fuoco e polveri che verosimilmente ha respirato durante le missioni embedded hanno presentato il conto, e così anche lui ha perso la sua battaglia, quella che ha dovuto combattere, come lui stesso ha raccontato, contro un tumore della pleura, tecnicamente detto mesotelioma pleurico, una malattia direttamente correlata all’esposizione all’amianto. Una lotta, combattuta con coraggio e dignità, testimoniata dalla difficoltà respiratoria che lo ha costretto all’uso dell’ossigeno fino agli ultimi giorni.
Malattie correlate all’amianto, i numeri in Italia
Il suo caso non è isolato. Negli ultimi dieci anni, circa 60.000 persone in Italia hanno perso la vita a causa di malattie correlate all’amianto. Solo nel 2023, l’Osservatorio Nazionale Amianto ha registrato circa 2.000 casi di mesotelioma, con un tasso di mortalità che si aggira intorno al 93% nei cinque anni successivi alla diagnosi. Inoltre, sono state rilevate circa 4.000 nuove diagnosi di tumore del polmone dovute all’amianto, con una sopravvivenza stimata al 12% a cinque anni dalla diagnosi.
Cosa sono l’asbestosi e il mesotelioma pleurico
Ma cosa sono esattamente l’asbestosi e il mesotelioma pleurico? E quali sono le differenze e le analogie tra queste due patologie?
L’asbestosi è una forma di fibrosi polmonare causata dall’inalazione di fibre di amianto. Queste fibre, una volta entrate nell’albero respiratorio, non possono più essere eliminate e provocano una reazione infiammatoria che porta alla formazione di tessuto cicatriziale nei polmoni. I sintomi includono difficoltà respiratoria, tosse e una sensazione di oppressione toracica. L’asbestosi può anche avere ripercussioni cardiache, come evidenziato dall’Osservatorio Nazionale Amianto, che ha censito circa mezzo migliaio di decessi legati a questa complicanza.
Il mesotelioma pleurico, invece, è un tumore maligno che colpisce il rivestimento dei polmoni e della cavità toracica. Nonostante sia meno comune dell’asbestosi, è molto più aggressivo e spesso fatale. Il mesotelioma è direttamente collegato all’esposizione all’amianto, un coibentante diffusissimo, presente anche nei vecchi controsoffitti di eternit ora messi al bando, e può manifestarsi anche dopo molti anni dall’esposizione iniziale.
Appello alla prevenzione
La commemorazione di Franco Di Mare e di tutti quelli che hanno perso la vita a causa dell’amianto, per motivi professionali, non deve essere solo un momento di ricordo, ma anche un’occasione per riflettere e agire. La Giornata Mondiale delle Vittime dell’Amianto, che si celebra il 28 aprile, rappresenta un appello alla consapevolezza e alla prevenzione. “Come società, abbiamo il dovere di proteggere i lavoratori e i cittadini da questo pericolo invisibile - ha dichiarato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio nazionale amianto - promuovendo la bonifica degli ambienti contaminati e sostenendo la ricerca per cure più efficaci. Ricordiamo Franco Di Mare non solo per il suo contributo al giornalismo, ma anche come simbolo della lotta contro l’amianto, un nemico che continua a mietere vittime in silenzio”.