Giovedì 21 Novembre 2024
GIGI PAOLI
Cronaca

Migranti, la fortezza Mentone. L’ira dei francesi: "Non vi faremo passare”

Il primo cittadino: nessun profugo sarà lasciato libero di circolare. E c’è chi se la prende con il nostro Paese: "Siete sempre i soliti italiani"

Migranti a Ventimiglia (Ansa)

Migranti a Ventimiglia (Ansa)

Mentone (Francia), 22 settembre 2023 – Se Ventimiglia piange, Mentone non ride. Epperò cerca di capire con l’usuale gelido distacco cosa stia succedendo dall’altra parte della galleria. Un distacco facilitato, s’intende, da decine di nuovi agenti di polizia mandati di rinforzo alla frontiera con l’Italia, mai così lontana, anche plasticamente. Frontiera che di fatto è frontiere, plurale, perché sono tre, quattro con la ferrovia (ed evitiamo di aggiungere i sentieri dei boschi): dalla montagna verso il mare, digradando, sono l’autostrada, Ponte San Luigi e Ponte San Ludovico, quello praticamente sulla spiaggia, con le autoblindo che ormai fanno parte del panorama della corniche di Mentone.

C’è, anzi, ci sarebbe Schengen, ossia la libera circolazione di persone e merci nella Ue, ma, si sa, gli accordi son fatti per essere superati e dunque, per entrare in Francia, i gendarmi ci sono eccome, ti guardano ed eventualmente ti fermano per farti aprire il portabagagli della macchina con una scusa qualsiasi. Questo se vuoi andare a Mentone, sia chiaro, perché al rientro in Italia potresti anche avere in auto dieci chili di cocaina purissima, tanto poco ti guardano.

«Ah, les italiens» , dice un’anziana signora al bar L’Envol, 500 metri dopo la frontiera, sul lungomare di Mentone. "Les italiens", ossia noi, detto col tono tipico dei nostri cugini d’Oltralpe, che spesso ci considerano come lo zio un po’ suonato che fa casino al pranzo di Natale. Sì, ma i migranti? Che ne pensate qui dei migranti che bussano alla vostra porta? "C’est compliqué", apre e chiude Brigitte, la proprietaria del locale, in supporto. Ed è complicato sì, anche perché, proprio accanto al suo locale, c’è l’hotel Ibis Budget, sul quale tre giorni fa il prefetto Bernard Gonzalez ha emesso un’ordinanza che qui ha scatenato un putiferio. Ha cioè requisito, ma avverrà solo se necessario, questa struttura alberghiera per farne un centro d’accoglienza per migranti minori non accompagnati. Che alla frontiera di Mentone sono aumentati del 105%, dal primo gennai a oggi, rispetto allo stesso periodo del 2022.

Intanto la deputata di questa circoscrizione, Alexandra Masson, ha sparato ad alzo zero: "I migranti devono rimanere al posto di frontiera. Non è possibile che Mentone diventi una nuova Calais". Matthieu non vuole dire il suo cognome, ma è un dirigente dell’Ibis Budget, dove lo sconforto si taglia col coltello: "È una spada di Damocle sulla nostra testa, non siamo in grado di gestire una cosa simile".

Intanto il sindaco di Mentone, Yves Juhel, alza la voce: "Nessun migrante sarà libero di circolare in città per preservare l’identità del Comune e la qualità della vita dei mentonesi". Ventimiglia è qui dietro, ma pare un altro mondo.