Roma, 12 novembre 2024 – Carenze igienico-strutturali, come la presenza di insetti e di escrementi di roditori. Ma anche mancanza di autorizzazioni, pasti carenti per quantità e qualità, assenza di tracciabilità degli alimenti e omessa presenza di eventuali allergeni, essenziale per prevenire possibili reazioni allergiche specialmente nei bambini in quanto soggetti più fragili. Il quadro tracciato dai controlli dei Nas sulle mense scolastiche in tutta Italia forniscono un quadro preoccupante. Le irregolarità sono state riscontrate in una mensa su 4.
Si tratta dei primi risultati della campagna di controlli a livello nazionale avviata con l'inizio del nuovo anno scolastico dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute d'intesa con il Ministero della Salute per verificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento nel settore della ristorazione all'interno degli istituti scolastici. Sinora cotrollate oltre 700 mense scolastiche di ogni ordine e grado sia pubbliche che private, dalle scuole dell'infanzia agli istituti superiori ed universitari.
Nel complesso, sono state accertate 225 violazioni amministrative o penali e irrogate sanzioni pecuniarie per 130 mila euro; nei casi più gravi, 5 gestori sono stati denunciati all'autorità giudiziaria ed è stato disposto il sequestro di punti cottura/dispense nonché di 350 kg. di alimenti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità, scaduti e/o con etichettatura irregolare per un valore approssimativo di 5Meuro. In particolare, a Treviso presso un centro educativo per l'infanzia sono stati accertati il mancato possesso di autorizzazione all'esercizio della refezione scolastica e l'omessa registrazione sanitaria. L'intera struttura, che gestiva bambini di età compresa tra 2 e 6 anni, è stata posta sotto sequestro amministrativo. A Pescara presso un asilo nido, è stata disposta l'immediata sospensione di tutte le attività di manipolazione e somministrazione di alimenti a seguito delle accertate carenze igienico-sanitarie e strutturali dei locali nonché della mancata autorizzazione all'attivazione della mensa. A Caserta il titolare di una ditta incaricata del servizio di fornitura vitto per la refezione scolastica è stato denunciato per frode nelle pubbliche forniture, in quanto è stato appurato che veniva apposta fraudolentemente l'etichetta della ditta sulle vaschette di pasti prodotte da altre aziende.