Sabato 23 Novembre 2024
GIORGIO CACCAMO
Cronaca

Meloni su Giambruno: "Non ne parlo più". Ricci e Berlusconi junior smontano i complotti

La premier archivia le questioni familiari: "Sto bene, faccio il mio lavoro". Il papà di Striscia: ho fatto tutto da solo. Pier Silvio conferma: non sapevo nulla

Roma, 22 ottobre 2023 – Giorgia Meloni non ci gira troppo intorno. È al Cairo, dov’è volata al vertice internazionale di pace sul Medio Oriente. C’è una guerra in Medio Oriente, ci sono migliaia di morti, e i problemi personali di un leader politico non possono trovare spazio: si discute del fronte di guerra fra Hamas e Israele, del rischio di un’invasione della Striscia di Gaza, di un’escalation militare dalle conseguenze imprevedibili. E quindi Meloni taglia corto: "Non voglio più parlare di questo". “Questo“ sono tante cose: i fuorionda di Striscia la notizia , la vicenda Giambruno, il tweet d’addio al compagno con parole dure e definitive, "Finisce qui". La premier, soprattutto, non vuol dare ossigeno a chi vuole scorgere un risvolto politico nella vicenda: "Non c’è", risponde lei, con l’espressione dura e i nervi che sembrano tesi.

Ma la fine della relazione con il compagno non è solo una questione di vita privata, visto che ne parla anche la stampa internazionale. Per non dire poi delle voci impazzite sugli equilibri della coalizione di governo. La goccia che fa traboccare il vaso sono ovviamente i fuorionda di Striscia la notizia , trasmissione di punta delle reti Mediaset, e quindi dell’impero televisivo berlusconiano. A mettere a tacere i retroscena più incontrollati provvede una telefonata tra la stessa premier e Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato dell’azienda. "Non sapevo nulla di Striscia , altrimenti te l’avrei detto", avrebbe assicurato il figlio del defunto Cavaliere alla presidente del Consiglio. Ma ci vuole anche la voce “libera“ di Antonio Ricci per bloccare ulteriormente la corsa delle teorie complottistiche e delle illazioni. "Ho letto ricostruzioni mirabolanti, complottarde, a volte incredibili, ma tutte divertenti. La cosa che mi ha più stupito di tutto è che al 90% dei giornali sembra impossibile che possa esistere qualcuno che prende iniziative di testa sua e non sia un mero ventriloquo. Un’anomalia da censurare", scherza l’autore di Striscia la notizia.

La premier Giorgia Meloni con l'ex compagno Giambruno
La premier Giorgia Meloni con l'ex compagno Giambruno

In realtà è il post scriptum della premier in quel messaggio d’addio a catturare sempre l’attenzione. Il riferimento a "tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa" continua non passare inosservato. Perciò alla fine del summit in Egitto diventano inevitabili le domande dei giornalisti. Qual è lo stato d’animo? "Sto bene. Faccio il mio lavoro come sempre". Però c’è da chiarire il post scriptum e il tono della premier si fa spazientito: nel messaggio "non c’è una parte politica, di questo non voglio più parlare, non so cosa non sia chiaro del fatto che non voglio più parlare di questo".

Anche il vicepremier Antonio Tajani, leader di Forza Italia, allontana i dubbi: "Non bisogna mai strumentalizzare fatti che riguardano la vita privata dei politici perché sempre di vita privata si tratta". A modo suo, lo fa anche Ricci. A modo suo, appunto, senza rinunciare al sarcasmo: dopo aver visto la "beatificazione" di Giambruno sul settimanale Chi , "con la foto in un campo di grano" e "il cuore gitano, ho pensato di utilizzare l’antidoto. Da una fortunosa pesca estiva, avevo due fuorionda in frigo. Li ho usati". E poi racconta della telefonata del presidente di Mesiaset Fedele Confalonieri: "Violando la privacy vi posso raccontare della telefonata di Confalonieri. L’incipit è stato: “Sei il re dei rompicoglioni, anzi sei l’imperatore dei rompicoglioni“. Il seguito, essendo stato pronunciato in stretto lombardo, anche volendo, non sono in grado di riferirlo". Memore di aver detto a caldo che "Meloni si renderà conto che le ho fatto un piacere", Ricci chiosa mischiando poesia e ironia: "Per quanto riguarda la pioggia sulla roccia, magari non scalfisce subito, ma può far nascere un bell’arcobaleno".