Martedì 16 Luglio 2024

Meloni va a Caivano, minacciata sui social. Lei: “Non mi fermano”

Massima allerta a Palazzo Chigi. Auspici di morte da chi protesta contro l’abolizione del reddito di cittadinanza. Nei giorni scorsi, soprattutto nell’area di Napoli, ci sono state diverse manifestazioni contro la revoca del sussidio

Roma, 30 agosto 2023 – Minacce via social alla premier Giorgia Meloni alla vigilia della visita programmata a Caivano, dove si è consumato lo stupro delle due cuginette. "Speriamo riman mort a Caivano (spero che tu muoia a Caivano ndr)”, "lo spero pur io", "adda murì (deve morire ndr)”, "sicura che tornerai a casa?": sono alcune delle frasi comparse su alcuni profili di Facebook e indirizzate alla presidente del Consiglio finita nel mirino per lo stop al Reddito di cittadinanza deciso dal suo governo. Massima dunque l'allerta scattata a Palazzo Chigi in vista della trasferta nel comune del Napoletano. 

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Nei giorni successivi all'ufficializzazione della revoca del sussidio, ci sono state delle manifestazioni di protesta, concentrate soprattutto nell'area di Napoli, e nel corso di queste ci sono stati anche cori violenti e minacce di morte nei confronti del premier.

La premier Giorgia Meloni (Ansa)
La premier Giorgia Meloni (Ansa)

Stamani, in alcuni commenti all'annuncio della visita a Caivano, sono tornate le minacce, stavolta virtuali, giustificate sempre con lo stop al reddito. Su X, poi, c'è chi accusa la premier di fare "l'ennesima passerella" e consiglia agli abitanti di Caivano di "accogliere la pescivendola Meloni con pomodori marci x aver levato il RdC a quella fascia di popolo che vive precariamente in quelle zone...".

“Le intimidazioni non mi fermano”

"Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano –  ha commentato sui social la premier – . Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo Governo non farà passi indietro”. 

Solidarietà alla premier

Alla premier, intanto, sono giunte manifestazioni di solidarietà bipartisan, a partire da quelle dei ministri. "Nessuno di noi si farà intimidire da qualche delinquente: portiamo avanti il programma di governo per il quale gli Italiani ci hanno scelto. Senza paura, a testa alta", scrive il vicepremier Matteo Salvini. "Di fronte all'odio, alla violenza e alle minacce andiamo avanti, uniti e senza paura", gli fa eco l’altro vicepremier Antonio Tajani. “Con le minacce di morte è stato superato ogni limite: parole gravissime che non possono essere derubricate a semplici attacchi social”, dice Elisabetta Casellati, ministro per le Riforme Istituzionali e la Semplificazione normativa. “Messaggi di odio e di violenza da condannare con assoluta fermezza”, scrive Adolfo Urso, titolare del dicastero per le Imprese e il Made in Italy, su X. Sulla stessa linea anche il ministro per la Pubblica Amministrazione, e senatore di Forza Italia, Paolo Zangrillo.

“Le minacce di morte ricevute via social dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sono tollerabili – dice n una nota la segretaria dem Elly Schlein –. Messaggi di intimidazione, di istigazione all'odio e alla violenza non devono trovare alcuni spazio in una democrazia e troveranno sempre la più ferma condanna da parte di tutto il Partito democratico”.

Solidarietà anche da parte di Carlo Calenda. "Sempre dalla parte del confronto e del dialogo, mai di chi utilizza la violenza come mezzo di intimidazione", scrive in una nota il leader di Azione. “Intimidazioni e violenze chiudono ogni possibilità di confronto: la forza del dialogo deve invece prevalere sui tentativi di divisione che la nostra democrazia affronta quotidianamente", dice Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera, esprimendo anche lui vicinanza alla premier.