Venerdì 30 Agosto 2024

Medico del pronto soccorso scrive “paziente scassamaroni” sulla diagnosi: bufera all’ospedale di Avola (Siracusa)

Avviato procedimento disciplinare nei confronti del professionista. Il paziente, che ha fatto ricorso alle cure urgenti per problemi intestinali, si è accorto dell’appellativo dopo le dimissioni

Il foglio dimissioni rilasciato al paziente dal pronto soccorso di Avola

Il foglio dimissioni rilasciato al paziente dal pronto soccorso di Avola

Avola (Siracusa), 30 agosto 2024 – Riso amaro per un medico del pronto soccorso di Avola che, nel foglio dimissioni, ha bollato un paziente come "scassamaroni". Nel referto, alla voce “esame obiettivo”, si legge testualmente: "Paziente (SCASSAMARONI) giunge in PS per agitazione psico motoria". Una diagnosi che non è andata giù né al diretto interessato, che si era recato in ospedale per problemi intestinali e si è visto ridicolizzato in un documento ufficiale, né ai suoi familiari. La compagna dell’uomo, infatti, ha deciso di denunciare l’accaduto. 

Sulla vicenda, diventata virale sui social, il direttore generale dell'Asp di Siracusa Alessandro Caltagirone ha chiesto l'avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico responsabile di quanto accaduto. "Non appena ne sono venuto a conoscenza, assieme al direttore sanitario aziendale, ho chiesto al direttore del pronto soccorso dell'ospedale di Avola di fornire chiarimenti e di disporre nell'immediatezza l'avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente medico responsabile di tale assurda condotta", afferma Caltagirone.

Di "ingiustificabile e offensivo aggettivo inspiegabilmente riportato nel verbale di dimissione" del paziente parla l'Asp di Siracusa. "Il costante lavoro quotidiano volto ad accrescere la credibilità del nostro sistema sanitario regionale e a migliorare il rapporto di fiducia tra le istituzioni sanitarie e i cittadini – evidenzia Caltagirone – viene purtroppo compromesso da singoli comportamenti non consoni al ruolo e all'etica professionale, nonché al rispetto del cittadino che accede con fiducia ai nostri servizi sanitari in uno stato di fragilità”. Il manager si è quindi scusato, anche a nome dell’azienda, con i familiari del paziente, ricordando il “buon operato di tanti altri sanitari che si prodigano anche a rischio, a volte, della propria incolumità".