Roma, 21 giugno 2023 - Ecco la traccia 'L'idea di nazione', con un testo tratto da Federico Chabod, tipologia di tipo B 'Analisi e produzione di un testo argomentativo', scritta per noi da Cosimo Ceccuti.
Il brano proposto contiene in estrema sintesi le riflessioni di un grande storico della prima metà del Novecento , che si era interrogato a lungo (anche per esperienza personale: fu antifascista e partigiano) sulla forza e sui limiti dell’idea di nazione. Nel testo, tratto da un’opera uscita postuma che raccoglieva un ciclo di lezioni alla Sorbona, si soffermava sulle concezioni proprie di Cavour e di Mazzini.
Il primo fu protagonista e artefice delle fasi culminanti del processo di unificazione nazionale, concepito strettamente connesso al concetto di libertà, al primato del Parlamento e delle istituzioni monarchiche e rappresentative. Prima ancora Mazzini era stato il profeta dell’Italia una, indipendente e repubblicana Non si concentrava sulla piena libertà di un solo paese, ma la sua “Giovine Italia” era propedeutica alla “Giovine Europa”.
L’Europa delle nazioni come Europa delle patrie, in strettissima connessione con l’umanità. Nessun nazionalismo dunque, inteso come prevaricazione degli uni sugli altri, ma una coesistenza pacifica nel riconoscimento delle libertà e della pari dignità di ogni singola nazione divenuta Stato. All’inizio del Novecento, nell’epoca degli imperialismi e delle lotte per il primato in Europa, queste idee parvero superate e insufficienti. La tragica esperienza di due guerre mondiali e dei totalitarismi ne ha riconfermato invece la piena validità. Dell’idea di nazione non va riconosciuta solo la forza e l’indubbia valenza, ma occorre tenerne presenti anche i limiti e i rischi, secondo il monito mazziniano di farne “mezzo altissimo” per il valore supremo: l’Umanità.