Roma, 20 giugno 2023 – Dopo anni in versione all’acqua di rose, a partire dal 2022 la Maturità ha progressivamente riacquistato il suo status di ‘esame tosto’, spartiacque virtuale tra l’adolescenza e il mondo degli adulti. Un processo che giunge a compimento con l’edizione 2023 dell’esame di Stato che, al via domani alle 8.30, riprende in toto le sembianze pre-Covid. Come da tradizione si comincia con la prima prova scritta d’italiano, comune a tutti gli indirizzi, che avrà una durata massima di 6 ore. Per 536.008 studenti – 521.015 interni e 14.993 esterni – si avvicina, così, la famosa ‘notte prima degli esami’ che quest’anno sarà vissuta, forse, con un pizzico di ansia in più. Le due prove scritte – la seconda, in programma giovedì 22 giugno, varia in base alle discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio – tornano ad avere carattere nazionale, saranno, dunque, decise dal ministero dell’Istruzione e del Merito. ‘Novità’ ripescate dal passato anche sul fronte della commissione che torna a essere mista.
A valutare gli studenti saranno 14mila commissioni composte da un presidente esterno, 3 membri esterni e 3 interni. Le 27.895 classi vedono 267.758 proveniente dai licei, 173.892 quelli dagli istituti tecnici e 94.358 dai professionali. Alla maggior parte dei maturandi viene, invece, risparmiata la terza prova che, abolita nel 2018 con la riforma Fedeli non è stata più riesumata tranne che per alcuni casi particolari. L’ultima prova sarà per tutti il colloquio orale che prenderà il via da uno spunto iniziale (un’immagine, un breve testo, un breve video) scelto dalla Commissione.
E proprio in vista dell’orale, la prova più temuta dagli studenti, ci sono ’10 comandamenti da seguire’. In primis – spiegano il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola di Roma, Mario Rusconi e la professoressa Loredana Straccamore nel loro manuale ‘Maturità 2023: istruzioni per l’uso’ – è importante studiare i 4 commissari esterni tra i quali c’è anche il presidente della commissione andando, se possibile, ad assistere agli esami orali dei compagni. È necessario, poi, evitare di mescolare le discipline forzando i collegamenti ma cercare di armonizzarli. Dal momento che l’incipit del colloquio è importante perché cattura l’attenzione e dispone favorevolmente va bene ricercare l’originalità ma senza scadere nella fantasmagorìa. Insomma, qualche effetto speciale non guasta ma i contenuti sono fondamentali.
Rusconi e Straccamore ricordano che parte delle domande dell’orale è costituita dalla correzione degli scritti ed è, quindi, fondamentale rivedere i propri elaborati.
Nel manuale si consiglia, inoltre, di ampliare il discorso senza esagerare; di ‘gettare l’amo’ in caso di necessità, individuando in ogni disciplina un particolare al quale aggrapparsi che possa mettere in luce la propria preparazione; e di privilegiare la chiarezza evitando di fare riferimento a questioni non sufficientemente conosciute, di essere temerari, indisponenti e presuntuosi. L’ultimo comandamento fa riferimento al ‘bon ton del maturando’: bando a infradito, pantaloni corti e minigonne. Via libera a camicia a manica corta, t-shirt, pantaloni lunghi o gonne al ginocchio, trucco leggero e capelli raccolti. Parola d’ordine sobrietà. Per fare una buona impressione, infine, salutare la commissione con un sorriso, dicendo ‘buongiorno’ e non ‘salve’ e sedersi in modo composto.