Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE CRONACA

Matteo Messina Denaro, indagata la ex amante Maria Mesi

La donna era già stata condannata in passato per favoreggiamento assieme al fratello

Palemo, 30 gennaio 2023  - Indagata Maria Mesi, ex amante del boss Matteo Messina Denaro, e con lei anche suo fratello Francesco Mesi. I due erano già noti agli investigatori: già negli anni '90, sulle tracce del latitante, erano arrivati a lei. E per poco Maria non li portava da Messina Denaro: i due s'incontravano in un appartamento di Aspra, frazione marinara di Bagheria. Il covo fu messo sotto controllo, il boss venne avertito e sparì nuovamente nel nulla.

Una veduta esterna dell'abitazione di Maria Mesi (Ansa)
Una veduta esterna dell'abitazione di Maria Mesi (Ansa)

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Le case della Mesi e del fratello, entrambe a Aspra in via Milwaukee, non lontano dal vecchio ritrovo amoroso, una residenza di campagna e la torrefazione gestita dalla famiglia, sono state messe sottosopra dai carabinieri del Ros. Alla fine Maria e Francesco Mesi, già condannati nei primi anni 2000 per il favoreggiamento del boss, sono stati nuovamente iscritti nel registro degli indagati, e come 20 anni fa (Per cui sono stati condannati in via definitiva) con l'accusa di aver favorito la latitanza del capomafia. Ma per Maria furono solo a 3 anni di condanna perché in Cassazione cadde l'aggravante mafiosa, incompatibile secondo i giudici, con la sua relazione amorosa con il boss. 

Anni dopo la condanna gli investigatori trovarono le lettere d'amore che la donna inviava a Messina Denaro. Le lettere furono scovate in casa di Filippo Guttadauro, cognato di Messina Denaro e collegamento tra il boss latitante e i suoi affari. Quelle missive d'amore, firmate Mari oppure Mariella, erano di una donna innamorata: "Avrei voluto conoscerti fin da piccola e crescere con te, sicuramente te ne avrei combinate di tutti i colori perché da bambina ero un maschiaccio".

Tra i favoreggiatori della lunga latitanza del padrino sono già in cella Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara e prestanome del boss, e Giovanni Luppino, l'incensurato autista che ha accompagnato il boss alla clinica Maddalena nel giorno dell'arresto. E le indagini proseguono.