Martedì 12 Novembre 2024

Chi è Matteo Cozzani, da sindaco di Porto Venere a braccio destro di Toti

Il capo di gabinetto è accusato di corruzione elettorale: “Avrebbe agevolato l’attività di Cosa Nostra”

La Spezia, 7 maggio 2024 – Nella maxi inchiesta di Genova, nell’ambito della quale il governatore ligure Giovanni Toti è finito agli arresti domiciliari, è coinvolto anche il braccio destro e capo di gabinetto Matteo Cozzani, anche lui ai domiciliari. Nei suoi confronti la procura della Spezia ha emesso una decina di ordinanze di custodie cautelari per quella che potrebbe essere considerata l’inchiesta madre’ che ha dato il via, con la trasmissione degli atti, all’inchiesta genovese che ha poi portato ai domiciliari il governatore, all’arresto dell’ex presidente dell’authority portuale Signorini e dello stesso Cozzani. Le ordinanze sono state eseguite dalla Guardia di finanza della Spezia. Disposto anche un decreto di sequestro preventivo per reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione e turbata libertà degli incanti.

Le accuse

Il braccio destro del presidente della regione Liguria è accusato in particolare di corruzione elettorale, aggravato dalla circostanza di cui all'art. 416-bis.1 c.p. perché, per l'accusa, avrebbe agevolato l'attività di Cosa Nostra. In particolare avrebbe agevolato il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova. È accusato anche di corruzione per l'esercizio della funzione.

Nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Genova si indaga anche per voto di scambio. In particolare il capo di gabinetto Cozzani, in occasione delle elezioni del 2020, avrebbe promesso posti di lavoro e il cambio di un alloggio di edilizia popolare per convogliare i voti degli elettori della comunità riesina di Genova, che conta almeno 400 presenze. Inoltre, sempre in cambio di voti per la Lista Toti, sarebbe stato un posto di lavoro al compagno della figlia di Venanzio Maurici, referente genovese del clan Cammarata del mandamento di Riesi. A Cozzani e ai rappresentanti della comunità riesina Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa è contestata anche l'aggravante mafiosa per aver favorito l'attività di Cosa Nostra.

Il fratello e le aziende di famiglia

Oltre che per Cozzani, l'autorità giudiziaria spezzina ha disposto gli arresti domiciliari per il fratello Filippo, quest'ultimo titolare di alcune aziende di famiglia, gli arresti domiciliari per Raffaele e Mirco Paletti, imprenditori vicini a Matteo Cozzani, amministratori del Grand Hotel di Portovenere, coinvolti per aver dato e promesso utilità a quest'ultimo in cambio di agevolazioni fornite dall'ex sindaco in favore delle loro società. Disposta una misura interdittiva del divieto temporaneo dall'esercizio delle attività imprenditoriali e professionali svolte per altri 6 imprenditori, a vario titolo coinvolti. Dei sei uno è il presidente di Confindustria Nautica, oltre che rappresentante legale della società 'I saloni nautici srl', uno è il direttore commerciale del Salone Nautico, due sono imprenditori genovesi attivi nel settore pubblicitario, uno è il rappresentante legale di una società partecipata dal Comune di Lerici e contestualmente presidente del comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia, uno è membro del cda della società di trasporto pubblico partecipata dal Comune della Spezia, rappresentante legale di una società partecipata dalla Camera di commercio della Spezia e vice capo di gabinetto del sindaco di La Spezia.

"Agevolazioni in cambio di favori”

Le indagini hanno riguardato fatti avvenuti nel periodo compreso tra il 2022 ed il 2024, quando l'ex sindaco, forte della sua carica nel Comune di Portovenere e del suo ruolo in Regione, avrebbe agevolato in vario modo gli imprenditori coinvolti in cambio di favori consistiti nel far sì che i medesimi commissionassero lavori o forniture alle imprese della sua famiglia, rappresentate dal fratello Filippo Cozzani ma gestite, di fatto, anche da lui. Alcuni degli imprenditori coinvolti, in cambio dei suoi favori, avrebbero inoltre effettuato finanziamenti per il partito politico di cui Matteo Cozzani era esponente, nonché offerto in numerose occasioni ospitalità alberghiera gratuita a lui e ad altre persone da lui indicate. La Guardia di finanza spezzina ha eseguito anche il sequestro preventivo di circa 215 mila euro, considerati profitto dei reati commessi, e il sequestro di due immobili nel Comune di Portovenere.

Chi è Matteo Cozzani

Matteo Cozzani è nato a La Spezia il 4 maggio 1985, ha da pochi giorni compiuto 39 anni. Era laureando in ingegneria quando nel 2013 a 28 anni diventa sindaco di Porto Venere dopo aver lasciato il Popolo delle Libertà e Forza Italia, con una lista civica. 

Dopo aver accompagnato il lavoro della famiglia nel mercato pubblicitario e dei servizi e da sempre impegnato in politica, Cozzani viene rieletto nel 2018 vincendo le elezioni comunali col 66%. 

Il 2020 è l’anno che pone le basi al consolidamento del rapporto tra Cozzani e il governatore ligure. Dopo aver seguito l’avventura di “Cambiamo!” diventa il coordinatore politico della lista Toti.

Rimasto sindaco di Porto Venere, Cozzani trasloca a palazzo di Piazza De Ferrari diventando capo di gabinetto. Nel 2023 lascia il Comune di Porto Venere.