Firenze, 26 gennaio 2025 – È in coma farmacologico all’ospedale di Trento, dopo un incidente nel lago di Lavarone. Momenti di paura e apprensione per Massimo Sestini, 62 anni, pratese di nascita e fiorentino d’adozione. Fotografo pluripremiato e fotoreporter d’assalto, famoso per i suoi scatti acrobatici, immortalati da elicotteri e velivoli militari in movimento, capaci di regalare uno sguardo sul mondo diverso dal solito. Le condizioni estreme non sono un limite per lui e la sua macchina fotografica, e non lo sono state neppure ieri, quando ha deciso di partecipare a un raduno di istruttori subacquei e immergersi con loro nelle acque ghiacciate del lago. Non era certo una novità per lui. Lo aveva già fatto in passato, a Canazei, insieme ai palombari della Marina. Stavolta, però, qualcosa è andato storto.
Intorno alle 13, mentre nuotava ad alcuni metri di profondità sotto la calotta di ghiaccio, Sestini ha perso i sensi. Ancora da chiarire i motivi, se può essere dipeso da un malfunzionamento delle bombole oppure da un malore. Quello che si sa, dalle prime ricostruzioni, è che il fotoreporter è svenuto in acqua. Quando l’istruttore che nuotava insieme a lui si è accorto che aveva perso il boccaglio, si è avvicinato per aiutarlo, ma non reagiva. Sempre lui lo ha trascinato in superficie e poi, una volta toccato terra, lo ha rianimato. A quel punto Sestini avrebbe ripreso conoscenza. All’arrivo dei soccorsi dei vigili del fuoco di Lavarone e della Croce Rossa degli Altipiani Cimbri, infatti, pare che si fosse rimesso in piedi e riuscisse anche a parlare. I sanitari hanno però convenuto nel fargli ulteriori accertamenti. È stato quindi trasportato con l’elisoccorso, alzatosi in volo come avviene di solito in questi casi, all’ospedale Santa Chiara di Trento, dove è stato poi ricoverato in rianimazione. Qui i medici gli hanno trovato acqua nei polmoni e iniziato le manovre per liberarli, è in coma farmacologico per scongiurare il rischio di un’infezione. Non sarebbe in pericolo di vita, ma le sue condizioni di salute destano preoccupazione tra amici, parenti e collaboratori, da sempre abituati a vederlo all’opera senza alcun timore. “Forza Massimo, non mollare” recita il post sui social della Polizia di Stato.
Dietro la sua tanto amata macchina fotografica, Sestini ha raccontato molti dei fatti di cronaca più importanti degli ultimi anni in Italia e nel mondo. Ha iniziato nel 1978 e da allora ha collaborato con varie testate giornalistiche nazionali e internazionali. Tra i suoi scatti più celebri, quello di Carlo d’Inghilterra a Recanati mentre dipinge un acquerello; Licio Gelli a Ginevra mentre viene portato in carcere; Lady D in bikini al mare; l’attentato al Rapido 904. E poi la tragedia della Moby Prince, la strage di Capaci, il naufragio della Concordia, immortalata dall’alto e immergendosi con i sommozzatori.
Nel 2014, a bordo della Fregata Bergamini durante le operazioni di salvataggio Mare Nostrum, al largo delle coste libiche, riuscì a riprendere dall’elicottero un barcone alla deriva con 500 migranti a bordo, poi tratti in salvo. Fotografia che nel 2015 gli valse il World Press Photo.