Sabato 23 Novembre 2024
PACO MISALE
Cronaca

Coppia scomparsa, Bruzzone: "È in fuga un dottor Jekyll e mister Hyde"

Piacenza, la criminologa nella casa caotica di Massimo Sebastiani: "Gentile ma capace di tutto". L'uomo "è abituato a vivere in condizioni estreme. Può resistere a lungo"

Massimo  Sebastiani ed Elisa Pomarelli. A destra le ricerche nei boschi

Massimo Sebastiani ed Elisa Pomarelli. A destra le ricerche nei boschi

Piacenza, 4 settembre 2019 - Dottor Jekyll e mister Hide. Perché se da un lato Massimo Sebastiani sapeva "essere gentile e generoso con chiunque lo conoscesse", dall’altro conviveva con una personalità che racconta "di un uomo fragile, schizofrenico, capace di qualsiasi cosa". Lui, operaio 45enne accusato di aver ammazzato Elisa Pomarelli, 28enne piacentina, è ancora in fuga. Latitante nei boschi del Piacentino dal 25 agosto. A tracciare l’identikit di una "personalità contorta", in un caso "unico nel suo genere", è Roberta Bruzzone, psicologa forense nominata come consulente nella difesa del presunto assassino.

La criminologa Roberta Bruzzone (Lapresse)
La criminologa Roberta Bruzzone (Lapresse)

Dottoressa, chi è Sebastiani? "Passare al setaccio la sua casa, trovata in condizioni indicibili, ci ha permesso di fare un viaggio nella mente di quest’uomo. Fa specie pensare che un essere umano potesse vivere in quelle condizioni, se l’abitazione la si può considerare come una sorta di riflesso della sua mente allora bisogna essere molto preoccupati. Uno così è in grado di fare qualsiasi cosa".

Si sta discutendo parecchio sul fatto che possa essere pericoloso. Lei che idea si è fatta? "Sta scappando da giorni, è abituato a vivere all’aperto, in condizioni estreme. Da solo. Davanti all’idea di una possibile cattura, e del carcere, potrebbe avere reazioni violente. Non me ne stupirei".

Eppure chi lo conosce ha sempre parlato di una persona tranquilla e generosa.  "Confermo. Anche dopo il sopralluogo nei posti in cui vive, lunedì scorso, le persone hanno sottolineato questo aspetto. Sebastiani era un buono, un gran lavoratore. Che si spendeva e spesso aiutava gli altri. Anche economicamente".

Un dottor Jekyll e mister Hide, insomma... "Sì. Sebastiani è una persona molto fragile, che ha cercato per tutta la vita di mascherare questo aspetto della sua personalità. Forse nessuno intorno a lui si è reso conto di chi fosse anche perché fuori dal privato riusciva a nascondere e a mostrarsi come una persona integrata, almeno in parte. È quando si vede come vive che ci si rende conto di chi è Sebastiani. Ed è per questo che continuo a farmi una domanda".

Si spieghi. "Come è possibile che Elisa, anche solo come amica, frequentasse un tipo del genere? Cosa ci trovava?".

Che risposta si è data? "È un aspetto che dovranno chiarire le indagini. Posso solo dire che per intuire la potenziale pericolosità di Massimo, occorreva avere competenze in ambito psichiatrico molto approfondite: nessuno vicino ad Elisa avrebbe potuto capire. La sua mente è quello che c’è nelle stanze della sua abitazione".

Secondo lei è morta? "Più i giorni passano, più non sono ottimista".

Cosa può essere successo? "Se di omicidio si tratta, non credo sia avvenuto in quella casa. Non abbiamo trovato nessun oggetto femminile né segni di aggressione. Rifiuto l’idea che una persona normale sia entrata in un appartamento così sporco e disordinato, anche solo per bere un caffè".

E allora? "Ad Elisa è successo qualcosa in un breve intervallo di tempo. Chi conosce il territorio non deve pensare dove nascondere un corpo, agisce e basta. In pochi minuti. Forse tra i due c’è stato un tentativo di chiarimento domenica 25 e non si può escludere un delitto d’impeto: potrebbe essere accaduto qualcosa per cui Sebastiani si è sentito tradito, ingannato, usato. Forse Massimo si è visto crollare il suo castello di carta: Elisa gli potrebbe aver ribadito che non lo amava".

La fuga per i boschi continua. Una sfida verso chi lo cerca? "Nel modo più assoluto: no. Sebastiani non è un narcisista. Sta scappando piuttosto dalla vergogna di quel che potrebbe aver fatto".

È latitante da 10 giorni. Quanto può durare ancora? "È in grado di gestire perfettamente una vita in mezzo ai boschi. Conosce il territorio, la foresta, magari si è anche costruito dei rifugi di fortuna che sta utilizzando. È un uomo abituato a vivere in condizioni estreme. In un contesto del genere può andare avanti ancora per molto. Non sarà facile trovarlo".