Giovedì 21 Novembre 2024
ROBERTO DAMIANI
Cronaca

Massacrato in casa Ucciso dopo una lite con tredici coltellate Caccia all’amico in fuga

Vittima e killer erano insieme a cena poi la discussione che è degenerata, il cadavere è stato trovato dal fratello del giovane: "Pierpaolo era solare". Si cerca un trentenne con problemi psicologici. Agenti sulle sue tracce

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di Roberto Damiani

Aveva invitato l’amico a cena. Due ore dopo è stato ammazzato dall’ospite con 13 coltellate alla schiena e una, quella mortale, al collo. Senza un apparente motivo. Il corpo di Pierpaolo Panzieri, 27 anni, celibe, artigiano, pesarese, è stato trovato ieri mattina riverso in bagno, dove aveva cercato inutilmente di chiudersi a chiave per sfuggire all’assassino. Sul tavolo della cucina, tutta apparecchiata per la cena, c’erano ancora due bicchieri di birra quasi pieni. Sul fornello spento, un pentolino col ragù per condire la pasta per due. Il litigio dev’esser stato improvviso e violento.

Pierpaolo, ragazzo aperto e senza problemi esistenziali, lavorava col fratello alla ’TagliaCemento’. di Vallefoglia. Nel tempo libero praticava la sua passione più grande: la musica. Suonava la tromba, ma prendeva lezioni di piano e chitarra. Per tutti un amico con cui passare le serate. Il movente del delitto è sconosciuto e l’assassino è sparito dalla circolazione portandosi dietro il coltello usato per uccidere e anche il cellulare di Pierpaolo. Altro non sembra sparito. Si cerca un 30enne, pesarese, disoccupato, già noto alle forze dell’ordine, ma senza precedenti penali. Un tipo taciturno, con problemi psicologici, di lavoro e forse di ludopatia. Però ritenuto non pericoloso, almeno fino all’altra sera.

Vittima e ricercato si conoscevano da tempo. A scoprire l’omicidio è stato il fratello della vittima, Gianmarco, che ieri mattina alle 9 è andato a cercare Pierpaolo a casa. Al cellulare non rispondeva e nemmeno alla porta della sua abitazione. Così il fratello ha chiamato la padrona della casetta, presa in affitto da 15 giorni appena, chiedendo di avere una chiave per entrare. Ma la proprietaria non ne aveva e lo ha autorizzato a buttar giù la porta. Cosa che ha fatto trovando il corpo del giovane riverso nel bagno, a testa in giù, con tanto sangue a terra. Le mani erano ferite, segno che Pierpaolo ha cercato di sfuggire ai fendenti o di ripararsi in qualche modo. Indossava un maglione e calzava dei jeans. Per questo, in un primo momento, il medico del 118 dopo aver constatato la morte facendola risalire ad almeno setteotto ore prima, aveva potuto verificare solo tre fendenti alla schiena e ai fianchi. Ma all’arrivo del medico patologo, questi ha potuto constatare che le coltellate erano almeno 13 e una di queste al collo aveva tagliato la giugulare.

Sul posto è arrivata la squadra mobile e la scientifica che hanno sbarrato il passo a tutti, rilevando ogni traccia che potesse dare un nome all’assassino. Che non è stato difficile da identificare mentre è tuttora introvabile. La mamma della vittima aveva parlato col figlio alle 21 dell’altra sera e sapeva quindi che Pierpaolo aveva un amico a cena. Probabilmente il figlio le aveva anche detto il nome dell’ospite ed è quello che la donna ha poi riferito ieri mattina alla polizia che l’ha sentita in questura.

In un post su Instagram, Pierpaolo aveva scritto: "Non c’è giorno in cui non penso alla morte…non c’è giorno in cui non vivo la vita". Dice il fratello Gianmarco, con un filo di voce al telefono: "L’ho scoperto io. Ho dato una spallata alla porta e ho visto subito a terra del sangue. Ho seguito la scia che mi ha portato in bagno dove mio fratello era steso a terra. Ho chiamato il 118 e non riuscivo a capacitarmi che quella persona fosse Pierpaolo, amico di tutti, buono e poi musicista, felicissimo di avere da pochi giorni la sua casa in affitto. Voglio sapere chi è stato e perché lo ha ucciso. Aspetto che la polizia me lo dica".

La foto del trentenne ricercato, di cui non è stato fornito il nome, è stata diramata a tutte le stazioni e i posti di frontiera. Si stanno setacciando le immagini delle telecamere posizionate in centro storico, nello spazio di tempo tra le 23 e le 2 dell’altra notte. L’assassino ha quasi 10 ore di vantaggio su chi lo cerca, ma sparire dalla circolazione non è da tutti. Ci vogliono capacità e soldi, lui non avrebbe né il primo né il secondo requisito.