Sabato 27 Luglio 2024
ALESSANDRO CRISAFULLI e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Massacrata a 20 anni, l’assassino di Sofia l’ha aspettata in casa. I pm: tutto premeditato

Agguato al rientro dalla disco, l’ex pensava di trovarla con un altro. Oggi l’udienza di convalida del fermo. Giallo sull’arma del delitto. Lo strazio degli amici della vittima: "Resterai il diamante più prezioso"

Massacrata a 20 anni  L’assassino di Sofia   l’ha aspettata in casa  I pm: tutto premeditato

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Le indagini sull’omicidio di Sofia Castelli, coordinate dalla pm della Procura di Monza Emma Gambardella, sembrano andare verso una molto probabile contestazione della premeditazione. Con due aspetti cardine: la questione del mazzo di chiavi di casa che sarebbe stato sottratto nella giornata precedente al delitto, da parte dell’ex compagno Zakaria Atqaoui, e il fatto che non ci sarebbe stato alcun litigio prima della scarica di fendenti, tanto che l’amica in casa, rientrata con Sofia all’alba dopo una notte in discoteca, e che è ancora sotto choc, non ha sentito nulla.

Emerge un particolare: il 23enne era certo di coglierla in flagrante con un altro uomo. Per questo si sarebbe appostato dentro l’abitazione di corso Roma 100 a Cologno Monzese, pronto a tutto. E nonostante Sofia sia arrivata con una amica avrebbe atteso che le due si addormentassero per portare a termine comunque il suo piano criminale.

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I carabinieri della compagnia di Sesto San Giovanni non hanno trovato segni di effrazione sulla porta, da qui l’ipotesi del mazzo di chiavi rubato, confermata da Atqaoui, che ha confessato il delitto. Da due giorni si trova in stato di fermo in vista dell’udienza di convalida fissata per oggi. "Un giovane ragazzo molto provato", dice il suo avvocato Marie Louise Mozzarini.

Attesa in questi giorni anche l’autopsia che sarà utile per capire se Sofia abbia provato a difendersi. Dai primi riscontri sembra di no: come raccontato dal killer, l’ha uccisa nel sonno e la ragazza avrebbe avuto solo lievi sussulti. Da sciogliere anche dubbi sull’arma: un coltello, è chiaro, ma l’assassino lo ha preso nella cucina di Sofia, come dichiarato inizialmente, o l’aveva già con sé? Ancora: è caccia al cellulare del giovane. Sparito nel nulla. Quello di Sofia è stato invece sequestrato: da capire se abbia ricevuto messaggi di minacce o pressioni. Chi la conosceva ripete che "con lui aveva chiuso".

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La fine di una relazione durata 3 anni e durante la quale il giovane, che a Cologno viveva senza i genitori, era stato accolto dai Castelli come un figlio. I genitori di Sofia sono rientrati dalla Sardegna, dove si trovavano per i 50 anni di matrimonio dei nonni materni. Gli amici sono in lacrime. Gabriel scrive: "Difficile credere che qualcuno sia riuscito a portarti via da noi, ti ha strappato via a una famiglia per cui eri il diamante più prezioso e sono sicuro che lo rimarrai per sempre".