Nuoro, 25 settembre 2024 – "A mio padre, l'amore più grande della mia vita”. Le parole che due anni fa Martina Gleboni dedicava al padre nella sua tesi di laurea oggi arrivano allo stomaco come un pugno. Compaiono ancora in una foto sul profilo Facebook della 26enne di Nuoro, uccisa proprio per mano dell’uomo che adorava, e che oggi è diventato il suo aguzzino.
Moglie e figli
Roberto Gleboni, incensurato, ha ucciso Martina e sua moglie, Giuseppina Massetti, 43 anni, che tutti chiamavano Giusi, in una mattanza dentro la loro casa di via Ichnusa a Nuoro. Non ha risparmiato neanche i due figli minori, i fratelli di Martina: il più piccolo, 9 anni, è in fin di vita. L’altro si salverà ma rischia di crescere da solo.
Il vicino di casa
Un uomo “tranquillissimo, disponibile”, lo definisce Armando Lodi, vicino di casa, che non si capacita di quello che è accaduto a due passi da lui. Forse pensava la stessa cosa anche l’altro vicino, Paolo Sanna, 59 anni, proprietario peraltro dell’appartamento affittato ai Gleboni, che stamani dopo gli spari si è affacciato sul pianerottolo. E’ stato colpito anche lui e ora è in rianimazione.
L’anziana madre
La furia di Gleboni è andata oltre. L’operaio forestale, 52 anni, sindacalista Cisl, “omicida insospettabile” per chi lo incontrava tutti i giorni sotto casa, se l’è presa anche con sua madre, Maria Esterina Riccardi, una donna di 83 anni. L’ha raggiunta nella sua abitazione di via Pinna. Ha sparato contro di lei ferendola, prima di suicidarsi. Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato proprio nell’appartamento dell’anziana signora, che ha preso una pallottola in testa ma è viva.
"A mia madre, che ci ha creduto prima che ci credessi io – scriveva Martina nel 2022 –. A mio padre, l'amore più grande della mia vita”. In un altro post di qualche anno fa, sul profilo stavolta di Giusi Massetti, madre e figlia sono ritratte con la scritta ‘No alla violenza sulle donne’ di ActIonaid. Chi legge e guarda oggi non può che restare incredulo.