Sabato 15 Febbraio 2025
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Marina Fontana, sopravvissuta a un incidente: “Quel giorno ho perso mio marito Roberto e la felicità. La vita cambia per sempre”

La coppia era sull’Autosole quando un tir investì la loro auto ferma. “Mi sono battuta per l’omicidio stradale. Ancora mi sto curando per i postumi delle ferite. Gli organi di mio marito hanno salvato sei vite. Due anni fa, mi ha scritto l’uomo che ha ricevuto il suo fegato”

Palermo, 16 febbraio 2025 – “Scusi, possiamo sentirci più tardi, ho una visita dall’ortopedico”.

Marina Fontana, palermitana, 56 anni, il 26 luglio 2013 è scampata a un incidente devastante sull’Autosole Bologna-Firenze. Non ce l’ha fatta il marito Roberto Cona. “Eravamo sposati da un anno e tre mesi. Quel giorno ho perso la mia vita felice e la possibilità di diventare mamma”, si racconta al telefono mentre la voce s’incrina.

Marina Fontana, 56 anni
Marina Fontana, 56 anni

Com’è la sua vita, oggi?

“Mi sto ancora curando, ho i postumi delle fratture alle vertebre, alle costole. Per questo ero dall’ortopedico”.

Cosa ricorda dell’incidente?

“Vivevamo a Milano, stavamo tornando in Sicilia dalle nostre mamme per le vacanze. Eravamo in coda tra Rioveggio e Barberino, verso Firenze. Un tir con autista turco, entrato in Italia senza carta verde, si è schiantato sulle macchine ferme. Ci ha massacrato, ha distrutto la nostra Lancia Thesis. Ci hanno trasferito a Careggi, Roberto è morto il giorno dopo. Abbiamo donato gli organi, che hanno salvato sei vite. Uno dei trapiantati mi ha scritto, dieci anni dopo”.

Com’è riuscito a rintracciarla?

“Dai miei post su Facebook. Quell’uomo mi ha mandato un messaggio, ‘tu non mi conosci, tuo marito dieci anni fa mi ha salvato la vita’. Io sono rimasta immobilizzata un anno e mezzo, in quel momento ho iniziato a capire che non c’era giustizia. Per questo sono diventata una paladina della legge per l’omicidio stradale”.

Marina Fontana è scampata a un devastante incidente stradale sull'Autosole Bologna-Firenze. Morto il marito Roberto Cona, che guidava l'auto travolta da un tir
Marina Fontana è scampata a un devastante incidente stradale sull'Autosole Bologna-Firenze. Morto il marito Roberto Cona, che guidava l'auto travolta da un tir

Al camionista turco cosa è successo?

“Non ha fatto un giorno di carcere, è tornato nel suo paese, non ne so più nulla. Mio fratello è avvocato, mi ha assistito nel processo. Quell’uomo non si è mai presentato, era stato condannato a 3 anni di reclusione e a 4 di sospensione della patente. Se fosse stato un italiano, non sarebbe cambiato nulla. Il problema era la legge, quella sull’omicidio colposo lasciava liberi”.

Lei ha fondato un comitato vittime?

“No, non ho un’associazione e non l’ho mai voluta, anche se ho un rapporto bellissimo con questo mondo. E non ho una corrente politica. Per me su questi temi si deve stare tutti insieme”.

Com’è iniziato il suo impegno pubblico?

“Nel 2014 dopo l’ennesima ingiustizia ho detto basta. E ho cominciato a scrivere alle istituzioni. Mandavo appelli a Renzi, al presidente Mattarella, al Papa. Ripetevo: non è giusto che non ci sia una legge per punire queste persone. Non per vendetta ma per un senso di rispetto della giustizia che dobbiamo alle vittime”.

Qual è il prezzo da pagare nella vita quotidiana da sopravvissuta?

“Altissimo, devastante. Una vittima della strada non finisce mai di sentirsi tale. Deve fare i conti con la vita distrutta. Amavo mio marito, lui amava me. Eravamo sposati da poco, ci stavamo costruendo una famiglia”. Piange.

Prova senso di colpa?

“L’ho elaborato grazie a un percorso, ho capito che dovevo trasformare questo dolore, questa malinconia, in qualcosa di positivo. Incontro gli studenti, faccio clownterapia all’Ismett, l’ospedale dei trapianti. Cerco di darmi coraggio”.

Le capita di rivivere l’incidente?

“Fino a poco tempo fa mi sentivo nell’auto travolta, ruzzolavo non so da dove. Ricordo il dolore, perché avevo fratture ovunque. Ho sempre problemi di parestesia a una gamba, di colpo non sento più niente”.

Eppure la sua voce trasmette un’energia miracolosa.

“Forse la forza che mi arriva da Roberto, dal mio papà che ho perso da adolescente, dai miei angeli custodi”.

Qual è l’ultimo ricordo di suo marito?

“Noi due mano nella mano, nell’auto ferma. Lui che mi dice, amore che bello, domani saremo a casa, al mare”.

1 - continua