Roma, 20 marzo 2019 - "Marcè, sfruttiamo 'sta cosa per due anni", diceva - intercettato - l'avvocato Camillo Mezzacapo al presidente del Campidoglio Marcello De Vito. I due ora sono in carcere nell'ambito dell'indagine "Congiunzione astrale" sul nuovo stadio della Roma: De Vito accusato di aver preso mazzette per favorire il progetto del gruppo Parnasi. Tra De Vito e l'avvocato Camillo Mezzacapo "sussisteva un vero e proprio sodalizio", che emerge in modo chiaro dalle intercettazioni ambientali. Una fra tutte, quella del 4 febbraio scorso fatta dagli investigatori nello studio legale di Mezzacapo. I due - si legge nell'ordinanza del gip Maria Paola Tomaselli - "discutono dell'attuale congiuntura politica favorevole per massimizzare i loro profitti illeciti e si esprimono in termini assolutamente espliciti. Il legale afferma in maniera chiara che lui e De Vito devono sfruttare fino in fondo la situazione che si è venuta a creare con la nomina di De Vito a Presidente del Consiglio di Roma Capitale: "questa congiunzione astrale tra... tipo l'allineamento della cometa di Halley.. hai capito? Cioè è difficile che secondo me si riverifichi così noi... Marcè... dobbiamo sfruttarla sta cosa, secondo me, cioè guarda... ci rimangono due anni".
GIP: ERA A DISPOSIZIONE DI PARNASI - "Marcello De Vito ha messo a disposizione la sua pubblica funzione di presidente del Consiglio comunale di Roma Capitale per assecondare, violando i principi di imparzialità e correttezza cui deve uniformarsi l'azione amministrativa, interessi di natura privatistica facenti capo al gruppo Parnasi", scrive ancora il gip nell'ordinanza. L'imprenditore "Luca Parnasi, al fine di acquisire il favore di Marcello De Vito, che guidava in qualità di presidente del Consiglio Comunale di Roma Capitale i lavori dell'Assemblea Capitolina riguardanti il progetto per la realizzazione del Nuovo Stadio della Roma, si è determinato, in adesione a una specifica richiesta di De Vito, a promettere e poi ad affidare diverse remunerative consulenze all'avvocato Mezzacapo il quale ha operato quale espressione dello stesso De Vito". Dunque per il gip le consulenze date da Parnasi al collaboratore di De Vito servivano per asservire la funzione del presidente del Consiglio Comunale di Roma.
"DISTRIBUIAMOCI I SOLDI" - Sempre dall'ordinanza del gip emerge che Marcello De Vito e l'avvocato Camillo Mezzacapo si fecero promettere oltre 110mila euro dagli imprenditori Claudio e Pierluigi Toti e ne avevano incassati già 48mila in cambio dell'interessamento per un progetto di riqualificazione degli ex mercati generali di Ostiense. "Va bene, ma distribuiamoceli questi", dice De Vito in una conversazione con Mezzacapo, intercettata dagli inquirenti. Si riferisce ai soldi erogati dai costruttori Toti e Statuto alla società a lui riconducibile. Mezzacapo invita alla calma: "Adesso non mi far toccare niente, lasciali lì... quando tu finisci il mandato, ... se vuoi non ci mettiamo altro sopra. La chiudiamo, la distribuiamo, liquidi e sparisce tutta la proprietà, non c'è più niente,però questo lo devi fà quando hai finito quella cosa".