Roma, 18 luglio 2018 - Da campione nello sport a campione di umanità. C'era anche Marc Gasol, stella di basket Nba di origine catalana, tra i soccorritori dell'ong Open Arms che ieri ha salvato Josephine, la migrante sopravvissuta a un naufragio e salvata dopo due giorni in mezzo al mar Mediterraneo dall'organizzazione umanitaria spagnola. Casco in testa e le mani che reggono la donna, l'atleta è stato immortalato in una foto mentre partecipa al salvataggio. E' lui stesso a pubblicare lo scatto sul profilo Twitter accompagnato dallo sfogo: "Frustrazione, rabbia, impotenza. E' incredibile come così tante persone vulnerabili vengano abbandonate alle loro morti in mare. Grande ammirazione per quelli che questa volta chiamo i miei compagni di squadra".
Frustration, anger, and helplessness. It’s unbelievable how so many vulnerable people are abandoned to their deaths at sea. Deep admiration for these I call my teammates at this time @openarms_fund pic.twitter.com/TR0KnRsrTE
— Marc Gasol (@MarcGasol) 17 luglio 2018
Stella dei Memphis Grizzlies, fratello del campione Pau Gasol, Marc, ha temporaneamente lasciato la sua vita da 20 milioni di dollari l'anno nell'Olimpo Nba per prestare servizio sull'imbarcazione come volontario e salvare i migranti in mare. "Quelle persone - ha detto il cestista di 33 anni - vanno salvate. Pensando ai miei due figli ho deciso che dovevo fare qualcosa". L'ong ha fatto sapere di essere diretta verso la Spagna e di aver escluso l'ipotesi di approdare in un porto italiano a causa di "diverse cirticità", tra cui le dichiarazioni Viminale, che ieri ha definito "bugie e insulti la documentazione da noi offerta attraverso la pubblicazione delle tragiche immagini dell'area di mare dove è avvenuta l'operazione condotta dalla Guardia Costiera libica".