e Marianna Vazzana
Il sacrificio estremo di una madre che prima di morire travolta da un tir ha spinto via il passeggino con sopra i suoi due bimbi gemelli di un anno e mezzo, salvandoli. La fuga dell’investitore, che dopo aver preso in pieno la donna ha tirato dritto – dopo una prima frenata – continuando a lavorare come se nulla fosse. Per poi essere rintracciato, poco dopo, dalla polizia locale. Questo emerge dai primi rilievi sull’incidente mortale avvenuto ieri a Milano: altro sangue in strada. Una donna uccisa e tre feriti all’incrocio tra i viali Serra, Scarampo e De Gasperi, in zona Portello. La vittima si chiamava Rocio Espinoza Romero, aveva 34 anni ed era originaria del Perù. I suoi piccoli se la sono cavata con lievi escoriazioni. Trauma cranico per la madre di lei, di 59 anni, che era insieme alla figlia e ai nipotini. Stando a quanto ricostruito al momento, la famigliola è uscita di casa poco dopo le 9.30, chiudendosi alle spalle il cancello del condominio di via Cimabue in cui vive e percorrendo qualche passo sulla destra in viale De Gasperi fino a raggiungere il semaforo all’incrocio con viale Serra. "Stavano andando all’asilo nido, erano un po’ in ritardo rispetto al solito", racconterà più tardi un conoscente. Il verde, poi l’attraversamento sulle strisce pedonali. Verde scattato in contemporanea anche per un camion che ha svoltato a destra in direzione piazza Stuparich senza dare precedenza ai pedoni, travolgendo la trentaquattrenne che spingeva il passeggino a due posti e trascinandola per alcuni metri.
La donna, un attimo prima dell’impatto, rendendosi verosimilmente conto di quanto stava accadendo, è riuscita ad allontanare il passeggino salvando i suoi bambini. Ad avvalorare questa ipotesi sono alcuni elementi riscontrati dai ghisa, tra cui il fatto che lo stesso passeggino fosse ribaltato a qualche metro di distanza dal punto dell’investimento. Per Rocio Espinoza Romero non c’è stato nulla da fare: è morta sul colpo. Il 118 ha soccorso i piccoli e la nonna; immediato anche l’arrivo della polizia locale. Dell’autista dell’autoarticolato però non c’era traccia.
Ma i ghisa sono riusciti un’ora e mezza dopo a dargli un nome e un volto: Francesco Monteleone, di 24 anni. Scovato sia grazie alle telecamere (ce n’è una sopra il punto della tragedia) e sia, soprattutto, grazie all’intuito di due agenti di polizia locale che, mentre si recavano in viale Serra per l’incidente, hanno visto passare un tir bianco notando una scritta rossa sulla fiancata. Poi hanno fatto due più due, risalendo alla ditta e ricostruendo grazie al titolare il percorso dell’autista. È emerso che il 24enne, dopo aver investito la signora, si sarebbe fermato (fatto che lascia presumere si fosse accorto di averla travolta) per poi riprendere subito la marcia, andare al Lido di Milano, area ludico sportiva poco più avanti, e caricare macerie. Poi il viaggio verso una cava ad Arluno, nel Milanese, per scaricarle. E lì è stato fermato dai ghisa e arrestato in flagranza per omicidio stradale aggravato dalla fuga. Il comandante della polizia locale Gianluca Mirabelli ha spiegato che l’uomo è stato rintracciato circa un’ora e mezza dopo l’incidente, mentre stava lavorando.
Incensurato, è risultato negativo all’etilometro e si è in attesa dell’esito del test antidroga. Sequestrato il camion in regola con le norme sul cosiddetto ‘angolo cieco’.