Como, 26 novembre 2024 – Scopre di avere un tumore ma rinuncia alle cure per salvare la figlia che ha in grembo. É la storia di Deborah Vanini, una 38enne di Como morta pochi giorni fa lasciando Megan, la sua figlia appena nata. Una storia che ha colpito anche il presidente lombardo Attilio Fontana, a cui oggi è stato chiesto un commento a margine del Forum Milano Life Science di Assolombarda. “Sono dimostrazioni di grande amore, di un amore tale per cui una persona mette a disposizione la propria vita per tutelare quella del bimbo che ha in grembo - ha detto il governatore -. Bisogna togliersi il cappello davanti a queste scelte e piangere una donna che ha dimostrato di avere un coraggio e un amore fuori dal comune”. La stessa posizione dall'assessore al Welfare di Regione Lombardia Guido Bertolaso: “Mi inchino di fronte a questa donna eroica, al posto suo avrei fatto esattamente la stessa cosa”.
La doppia scoperta
Lo scorso settembre, dopo la nascita della figlia, era stata proprio Deborah Vanini a raccontare la sua storia sui social. “Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta, ho scoperto anche di avere un tumore al quarto stadio. Uno shock - aveva scritto la donna in un post sul suo profilo Facebook -. Avevo una vita da sogno fino al giorno precedente. Dalla notizia più bella alla più brutta in 25 secondi netti. Dalla gioia più grande alla disperazione più assoluta. Dall'estasi alle pene dell'inferno. Da lì il buio”.
Esami, visite e farmaci
La 38enne ha poi raccontato il periodo che si è trovata ad affrontare: “Mesi e mesi di esami, giorni in ospedale, visite estenuanti e dolorose, impedimenti fisici, farmaci, una valanga di farmaci, la maggior parte non compatibili con una gravidanza. Scelte. Scelte più grandi di noi, sulla vita che avevamo creato. Messi davanti alla più difficile al mondo per un genitore, decidere per la vita o meno dei propri figli. Ho pianto notti intere per la paura, per la tensione, per i dubbi. Ho perso la via, mi sono disperata, chiesto perché proprio a me a noi. Ho toccato veramente il fondo, ma poi sono riuscita a trovare anche dei lati positivi in tutto questo, perché ci sono sempre nonostante tutto. (E quando ci lamentiamo di qualcosa, valutiamo bene il 'peso di questa cosa')”.
Il giorno del parto
Ed ecco il giorno della nascita di Megan: “Speravamo almeno di goderci un parto tranquillo, ma anche qui, la vita è rimasta storta. Un parto prematuro non programmato, una tromboembolia al polmone, una tac d'urgenza preparto, l'ipotesi che potesse farcela lei ma non io. Insomma, un film. Ma la nostra è sempre stata una vita da film. Il primo vero miracolo, nonostante tutto, comunque è avvenuto il 18.09.24, alle ore 12:15. Si chiama Megan, nata a 35 settimane e pesa 1,9 kg”.
La speranza
Subito dopo, un’altra prova: “Ora, vedremo di attrezzarci per il secondo, anche se più impegnativo. Ma ce la metteremo tutta! Benvenuta piccola Meg forse tu non lo sai ancora, ma mi hai letteralmente salvato la vita”. Vanini aveva poi concluso il racconto con un post scriptum: “ P.s. Come se non bastasse, in camera di degenza ci hanno rubato un po' di cose, compreso il mio cellulare”.
Il futuro incerto e difficile
Nei post seguenti, la 38enne si lascia andare a tanti pensieri sul futuro, sempre più incerto e difficile: “Chissà per quanto tempo potrò guardarti…ogni mese, giorno, ora, sono un prezioso dono. Non diamolo mai per scontato. Farò di tutto e lotterò per guardarti il più a lungo possibile“. Ogni post terminava con l’hastag #f**cancer ma altri miracoli, purtroppo, non sono arrivati.
L’affetto social
Debora è morta qualche giorno fa circondata dai propri familiari e dal compagno Massimo. I funerali sono oggi, nella chiesa di San Giuseppe, a Como. Nel frattempo, da quando si è diffusa la triste notizia, i suoi profili social si sono riempiti di numerosi messaggi di affetto. "Ora ballerai tra le stelle. Proteggi la tua bimba, il tuo compagno e tutti noi. Sono orgoglioso di averti conosciuta”, ha scritto Vincenzo. Seguito da Paolo: “Sconcertato e triste, un'anima bella in meno in questo mondo”. E Stefy: “Non esistono parole davvero per quello che è successo. Riposa in pace tesoro”. Poi Nicoletta: “Ciao donna e mamma meravigliosa, onorata di averti conosciuta” e Giuseppe: “Ovunque tu sia veglia su di loro ed illumina il cammino alle persone a te care, sei stata una guerriera”.